lunedì 30 marzo 2009

Scienza:"Gli effetti benefici del sorriso"


Il sorriso migliora l'umore e la resistenza allo stress, rende piu' sexy e cura anche il corpo, abbassando la pressione del sangue. Tanti studi dimostrano che la risata cura corpo e psiche, rinforza le difese immunitarie e protegge dallo stress e dal dolore fisico. Gli 'effetti terapeutici' della risata, e' spiegato in uno speciale sulla rivista Mind, sono molteplici e oggetto di indagine. Il suo segreto? Ridere rilassa i muscoli e mette in circolo molecole 'positive' come le endorfine.(ansa)


Dopo aver letto l'articolo vorrei ancor di più poter sorridere...mah!

domenica 29 marzo 2009

Lettera aperta a quanti credono che sia ora di alzare la testa e guardare lontano ...di Pino De Luca

compagne e compagni carissimi,

credo che la coesione sotto un unico simbolo dei comunisti e di coloro i quali non si vergognano di essere insieme a loro, sia un passo molto importante e che mi rende felice.

Sono certo, voglio essere certo, che questo non sia un momento elettorale. Vorrei che questo simbolo sia sulle schede per le elezioni amministrative, che sia l'inizio di un morphing che riporti alla falce martello e stella su bandiere sovrapposte, che riporti in Italia la presenza del più grande partito comunista del mondo occidentale con tutto quello che questo può significare per il mondo intero. So che è difficile ma proprio per questo vale la pena impegnarsi.

Vi scrivo per dirvi che, se questo accade, le mie umili risorse umane sono a disposizione, qualunque ruolo sia ritenuto adatto alle mie capacità, a contribuire alla costruzione del partito del XXI-esimo secolo, un partito che sa da dove viene e ha ben chiaro il suo cammino, centro di aggregazione e luogo di confronto per tutti coloro che pensano che un mondo diverso è possibile e necessario, e che siano capaci di costruirlo, passo dopo passo, mattone dopo mattone.

Fraterni saluti

Pino De Luca: Ormonalmente Comunista



giovedì 26 marzo 2009

Ambiente:Il TAR di Lecce respinge il ricorso della Copersalento

Il Tar di Lecce ha rigettato la richiesta di istanza cautelare, avanzata dalla società Copersalento, di sospensione del provvedimento di divieto di prosecuzione dell’attività di recupero energetico in regime di procedura semplificata emanato dalla Provincia di Lecce. La notizia è stata commentata con “grande soddisfazione per quanto attiene alla vicenda, sia per la delicatezza della questione ambientale connessa alla tutela della salute, sia perché conferma il corretto operato della Provincia di Lecce”, dall’assessore provinciale all’Ambiente, Gianni Scognamillo non appena presa visione della sentenza del tribunale regionale.
Come ormai abbondantemente noto, i fatti risalgono al 13 marzo scorso, quando il dirigente del Servizio rifiuti scarichi ed emissioni della Provincia di Lecce aveva disposto, nei confronti della Copersalento, il divieto di prosecuzione dell’attività di recupero energetico in regime di procedure semplificata. Il provvedimento era stato adottato a seguito del rapporto di prova trasmesso dall’Arpa Puglia dal quale era emerso un superamento di otto volte del limite di emissione di diossina.LEGGI TUTTO

martedì 24 marzo 2009

Una nota interessante sul "piano"...

Il piano casa:piano...
di Pino De Luca
Non sono mai stato iscritto né mi iscriverò alla schiera di quanti, avendo a cuore il proprio colore, soffrono di daltonismo acuto e non distinguono i colori altrui.
Quando si ha da ragionare sulle scelte che riguardano il futuro di tutti e di ciascuno non si può utilizzare la lente deformante del proprio campanile o, peggio, della propria dimora.
E sulla miopia acuta di chi è incapace di guardare oltre la propria dimora si fonda quello che, pomposamente, viene chiamato piano-casa e che è, semplicemente, un modo sbagliato per affrontare le difficoltà economiche del paese. Non è sbagliato perché arricchisce pochi a favore di molti, perché deturpa l'ambiente e sfregia le città. Anche per questo, ma ciò è marginale. È sbagliato perché è un puro atto di vandalismo che non ha ricadute positive nemmeno per chi lo compie. Ne parlo perché posso comprendere anche il peggiore dei criminali predatori, uccide e fa violenza per ottenere qualcosa, ma la pura distruzione di risorse, l'azione violenta e criminosa senza ritorno non riuscirò mai a comprenderla.
Passiamo alla dimostrazione, è racchiusa in poche righe e, perciò, necessariamente poco dettagliata. Il piano casa, fra le altre cose, prevede che ognuno posso aumentare, sua sponte, la superficie costruita del 20%. A parte il fatto che se qualcuno ha eseguito una costruzione con quel progetto e quei calcoli vuol dire che così andava fatto, ma è, economicamente, un grande imbroglio. Sostanzialmente si propone a chi ha i capitali di spenderli immobilizzandoli, facendo balenare l'idea che la sua casa possa aumentare di valore per il semplice fatto di averla resa più ampia senza “lacci e lacciuoli”. Sanno tutti che il prezzo di un immobile è determinato dalla sua dimensione in misura trascurabile, su di esso incidono tantissimi altri fattori, non ultimo, cari capitalisti senza se e senza ma, la relazione tra domanda e offerta. Il mercato immobiliare nello scorso anno ha segnato un forte deprezzamento e per il 2009 il trend continua (dati bankitalia), ovvero le case si sono deprezzate e quando le allargherete si allargherà anche il deprezzamento, o, peggio, la casa andrà fuori mercato. I dati citati mostrano quali sono le case di interesse commerciale per area, è molto interessante consultarli.LEGGI TUTTO

lunedì 23 marzo 2009

PdL: un paio di domande a Gianfranco Fini di Gennaro Carotenuto


Egregio presidente Gianfranco Fini,
ho ascoltato con attenzione il suo discorso di ieri al congresso con il quale Alleanza Nazionale confluisce nel Popolo delle Libertà. Ho apprezzato i suoi toni consoni all’importante incarico istituzi
onale che ricopre, e ho condiviso o riconosciuto l’importanza di molti dei passaggi del suo intervento.
In particolare ho apprezzato, nelle sue parole, il netto e inequivocabile approdo di AN a un sistema di valori che lei sintetizza in quelli costituenti il Partito Popolare Europeo. Ho condiviso passaggi come quelli sulla centralità della legalità come percorso di approdo dal tradizionale “legge e ordine” delle destre reazionarie. Inoltre mi ha fatto piacere, nonostante abbia delle obiezioni, il suo desiderio che in futuro, in una manifestazione come quella promossa da Don Luigi Ciotti a Napoli sabato, possano sfilare anche le bandiere del PdL. Soprattutto ho condiviso il passaggio sulla piena integrazione degli immigrati nell’Italia del futuro e sulla convivenza ineludibile tra culture e religioni diverse.LEGGI TUTTO

sabato 21 marzo 2009

Citazionando...

"Le baracche hanno lanciato, il loro urlo di dolore,
circondando la città, con grosse tenaglie di vergogna.
Ma il rumore delle auto, ha già asfissiato ogni rimorso,
giace morto sul selciato, un bimbo che faceva il muratore..."
(AngosciaMetropolitana,C.Lolli)

domenica 15 marzo 2009

Parlare ai giovani "La cultura non rende ricchi e potenti, semplicemente più liberi."di Pino De luca

Lo dicevo che sarebbe ieri sarebbe stata una giornata stupenda... certo poteva essere anche migliore ma stavolta tocca accontentarsi.

Una mia classe, come accade spesso, era impegnata nella prova scritta di Informatica. Come accade altrettanto spesso una parte degli astanti si erano “strategicamente” assentati. Gli altri son rimasti e, per premio, e anche per rispetto alla loro stanchezza, abbiamo usato il tempo a nostra disposizione per discutere e commentare la prova scritta di Sistemi che hanno svolto venerdi scorso.

Del tutto ovvio che alcuni abbiano conseguito ottimi risultati, altri meno buoni, altri abbiano mostrato le loro lacune. Altrettanto ovvio che i risultati eccellenti producano emozione come risultati scadenti producano delusione e qualche forma di difficoltà ad accettarli. Lo si vede dalle facce, dalle domande su come fare, si evidenzia una palese fragilità.

So bene che molti risultati non sono genuini, che le astuzie, piccole o grandi, sono sempre presenti nel mondo degli studenti. Eppure le valutazioni hanno sempre questa forza, questa capacità di ridefinire gerarchie di gruppo, sensazioni personali e, in buona sostanza, di far crescere ciascuno di questi giovani.

Già, i giovani, mondo articolato, sempre misterioso e sempre diverso che, chi come me fa il lavoro di insegnante, ha il privilegio di conoscere, di scandagliare, di raffrontare con altre ere e altre storie.

Come si parla ai giovani? Quali valori trasversali, quali esempi, quali metafore sottoporre loro. Giovani del 2009, a volte così prodighi nella manifestazione di bisogni, spesso così impreparati ad esprimere i loro sogni. Così diversi tra loro, così uguali, a volte gradassi e a volte smarriti. Inclini ai deliri di onnipotenza e fragilissimi alle prime difficoltà. I miei ragazzi sono figli di lavoratori, gente per bene, che tira su la famiglia e stravede per il figlio che studia e si arrabbia se invece batte la fiacca. Ci sono anche i fannulloni, quelli che non hanno alcuna fiducia nelle loro capacità, ignoranti per nascita e scelta, forse per destino, disperati perché non hanno idea dell'utilità della scuola e dello studio, fastidiose incombenza alle quali sono stati condannati da genitori persecutori e docenti aguzzini. Ragazzi ai quali nessuno ha spiegato che la scuola, lo studio è ciò che regala il diritto alla disobbedienza, il diritto a non essere d'accordo, a inventare nuovi modi di stare al mondo e, fors'anche, nuovi mondi. Ragazzi che pensano con la testa dell'io e, raramente, con la testa del noi, così nati forse, ma così spinti ad essere da un sistema che ha dato all'avere la preminenza sull'essere, un sistema che hanno costruito i padri e il cui conto viene addossato ai figli ...

Sappiatelo: lo studio non è né sarà mai fattore di eccessiva mobilità sociale, non credete a chi vi racconta questo, è un mentitore. La cultura non rende ricchi e potenti, semplicemente più liberi.LEGGI TUTTO

sabato 14 marzo 2009

Sentimenti...Fragilità

Credonmi sempre forte e coraggiosa,ma anche io porto le mie fragilità meco ed oggi mi sento proprio come un taraxacum in balia del vento....Un papavero avvizzito,appesantito dalla umana pioggia....

venerdì 13 marzo 2009

Il gigante cattivo di Manuel Castells

La crisi finanziaria globale continua ad aggravarsi distruggendo imprese, risparmi, posti di lavoro e vite umane. Ha colpito tutti i paesi del mondo, perché i mercati finanziari sono interdipendenti.
Vi farò un esempio concreto. Pensate a quello che è successo alla compagnia assicurativa statunitense Aig nel settembre del 2008, quando la sua valutazione di credito è scesa al di sotto del magico AA. Tra settembre e novembre, la Federal reserve e il dipartimento del tesoro hanno iniettato nell'Aig 150 miliardi di dollari perché potesse fare fronte ai suoi impegni.
Nonostante questo, il titolo ha perso il 95 per cento del suo valore in borsa e nell'ultimo trimestre del 2008 ha bruciato 62 miliardi di dollari: la più alta perdita trimestrale che un'impresa abbia mai registrato nella storia del capitalismo. Tanto che, il 1 marzo, l'amministrazione Obama ha annunciato che dovrà erogare all'Aig un ulteriore contributo di 30 miliardi, e forse intervenire di nuovo in futuro.
Perché questo accanimento nel cercare di salvare una società nonostante la sua gestione disastrosa e il suo passato di frodi e speculazioni? La ragione è che secondo il presidente della Federal reserve Ben Bernanke e il segretario al tesoro Tim Geithner, il fallimento dell'Aig rischiava di essere la miccia che avrebbe fatto esplodere il sistema finanziario mondiale.
In altre parole, l'Aig è il cuore della bestia che abbiamo nutrito con la finanza irresponsabile degli ultimi decenni. Le sue ramificazioni si estendono ovunque e la sua incapacità di mantenere i propri impegni provocherebbe il fallimento a catena di banche, imprese e famiglie negli Stati Uniti, in Cina, India, Giappone, a Singapore e a Hong Kong, in America Latina e in Europa. Affonderebbe perfino il Manchester United, di cui è l'azionista principale. Ma cos'è l'Aig? Proviamo a ricostruirne la storia.
Shanghai, 1919. Cornelius Starr, un uomo d'affari statunitense, crea una compagnia di assicurazioni per il mercato cinese, l'American international group. Dopo la rivoluzione cinese l' Aig trasferisce la sua sede a New York. Guidata dal 1968 al 2005 dal leggendario finanziere Hank Greenberg, l'Aig si estende in tutto il mondo, soprattutto in Inghilterra, Cina, India, Giappone e nel sudest asiatico.
Nel 2007 è la seconda società assicuratrice del mondo per patrimonio (1.050 miliardi di dollari), con 110 miliardi di utili all'anno e 116mila dipendenti. Anche se sottoscrive ogni tipo di polizze, negli ultimi tempi il suo compito principale è stato assicurare i portafogli delle banche, cioè quei depositi in cui i famosi titoli "tossici" erano mescolati con prodotti più solidi.
Quando il mondo si è accorto che le garanzie delle banche si basavano sulla sopravvalutazione dei loro titoli, l'Aig avrebbe dovuto coprire i suoi assicurati. Ma non poteva farlo, perché aveva assicurato molto più di quello che avrebbe potuto.
E perché, sotto la direzione del guru della finanza Joseph Cassano (che molti considerano uno dei responsabili della crisi), era immersa fino al collo nel commercio dei famigerati derivati o Cds (credit default swaps), cioè nella frammentazione delle polizze assicurative con conseguente titolarizzazione e vendita di quei frammenti sul mercato.
Un metodo per cui nessuno sa più chi è responsabile di che cosa. Insomma, approfittando della scarsa regolamentazione, l'Aig ha operato ai limiti della legalità e, secondo Bernanke, ha speculato in modo irresponsabile, perdendo il capitale che sarebbe dovuto servire per coprire i rischi dei suoi assicurati. Alla fine ha anche violato le leggi: nel 2005 la Sec, l'autorità di vigilanza delle borse americane, ha accusato di truffa il suo amministratore delegato Greenberg e vari altri dirigenti, multando la società per 1,6 miliardi.LEGGI TUTTO

giovedì 12 marzo 2009

Quando il padrone si chiamava “u patrùn”… di Alfio Tarullo

…e bisognava salutarlo con la coppola in mano.

Il “cafo
ne" Giuseppe (Peppino) Di Vittorio (Cerignola, 11 agosto 1892 – Lecco, 3 novembre 1957), il sindacato dei braccianti e la Confederazione Generale Italiana del Lavoro: domenica 15 e lunedì 16 marzo in uno sceneggiato tv su Rai 1, in prima serata.

--oo0oo—

Finalmente arriva in tv la fiction sulla vita di Giuseppe Di Vittorio, il sindacalista pugliese fondatore delle CGIL, l'eterno bracciante che organizzò negli anni '20 in Puglia le grandi lotte contadine contro gli agrari sfruttatori. che ingaggiavano la manodopera nella piazza del paese offrendo pochi soldi e una ciotola di fave lesse a pranzo, nella mezz'ora di sosta, con una fetta di pane.A quel tempo le leggi in favore dei lavoratori non venivano conquistate con raccolte di firme nei gazebo in piazza, bensì attraverso le lotte nei campi e nei vigneti, con attorno, pronti a sparare, gli equestri mazzieri degli agrari. Dure lotte combattute dai braccianti di Cerignola, Canosa, Spinazzola, Andria Corato ecc.Poiché ne hanno scritto tutti i giornali, ed il film è stato presentato in anteprima alla Camera dei Deputati, non oserò qui tracciare un ritratto di Peppino Di Vittorio, fondatore del sindacato unitario CGIL, ma non ometterò di confidarvi che nel maggio 1946 –ero studentello di terza media- ebbi la ventura di ascoltare un comizio elettorale di Di Vittorio ad Altamura (Bari) in Piazza Castello, sgombrata dalle bancarelle del mercato.LEGGI TUTTO

lunedì 9 marzo 2009

Notizie dal Mondo:"Oltre 4.000 morti a causa dell'epidemia di colera nello Zimbabwe"

L'epidemia di colera nello Zimbabwe ha superato i 4 mila morti, la notizia è stata annunciata oggi a Ginevra dall'Organizzazione mondiale della sanità. Dallo scoppio dei primi casi in agosto, il colera ha provocato la morte di 4.011 persone su un totale di 89.018 malati, ha dichiarato l'Oms. Il tasso di mortalitaà è in declino al 4,5%, ma per essere accettabile dovrebbe essere inferiore all'1%. Anche il numero di nuovi casi sembra calare, ma è necessario non abbassare la guardia visto il ritorno delle piogge.(fonte ansa)

sabato 7 marzo 2009

Giornata Internazionale della Donna

QUATTRO COSE DA SAPERE

Dopo uno stupro, quando farete la denuncia, dovete sapere che succederà questo:
1 - Se lo stupro avverrà in casa vostra, se è stato vostro marito o il vostro fidanzato a stuprarvi e soprattutto se l'uomo che vi ha stuprato non è "straniero" sappiate che nessuno si occuperà di voi.
2 - Se lo stupro avverrà fuori casa e ne sarà responsabile un italiano sappiate che tutti vi diranno che un po' è colpa vostra, che ve la siete voluta e che avevate sicuramente un piano perverso per fare cattiverie al vostro stupratore.
3 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è un italiano ricordatevi che tutti cercheranno di giustificarlo: diranno che è depresso, malato, che è stato colto da un raptus o che era sotto l'effetto di strane droghe che lo hanno trasformato da potenziale candidato al premio nobel per il rispetto dei diritti umani a efferato criminale femminicida.
4 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero ricordatevi che a nessuno comunque importerà di voi. Tutti saranno felici di strumentalizzarvi per realizzare piani politici razzisti e fascisti contro tutti gli immigrati, le immigrate finanche i bambini e le bambine di etnie
diverse dalla nostra
.

Da: http://femminismo-a-sud.noblogs.org

mercoledì 4 marzo 2009

"Siamo tutti figli di nera" di Dario Bresolin

Mi piage la basta gol sugo e le borbette, bbuono, però non mansgio la mussarella”. “Devo gombrare i belati”. “Oggi piùbe, mannagghia!”. Molti anni fa queste frasi avrebbero certamente trovato spazio in una campagna pubblicitaria della più nota compagnia aerea tedesca, accompagnati dalla didascalia “Dichiarazione autentica di un passeggero”. Oggi, invece, fanno parte della quotidianità di questa misera, triste, sfiancata e moribonda città di provincia perché è il linguaggio dei ragazzi africani, ospiti più o meno graditi, insieme con gli altri, di questa nostra comunità sempre in bilico tra ciò che vorrebbe essere e quello che si è costretti ad essere, ormai stanca di combattere battaglie che non vinceranno mai.
In quanti ci siamo accorti che da qualche anno abbiamo l’esodo dei ragazzi brindisini che vanno a lavorare fuori? Si chiama “emigrazione”.Leggi Tutto

lunedì 2 marzo 2009

Scuola:il 95% sceglie le 30 ore ma i fondi non sono sufficienti

Le famiglie italiane sparigliano le carte alla Gelmini. O il governo, per accontentare le richieste di mamme e papà della scuola elementare, dovrà rinunciare alle economie di spesa previste dalla Finanziaria oppure le famiglie non potranno essere accontentate.I dati diffusi ieri dal ministero dell'Istruzione sulle scelte che riguardano la scuola primaria (l'ex elementare) nascondono una verità: nove famiglie su 10 non potranno avere le 30 ore settimanali richieste all'atto dell'iscrizione. A meno che il governo non modifichi i criteri sulla formazione degli organici del personale della scuola già concordati con il ministero dell'Economia. Insomma, un bel pasticcio.
Ieri, le famiglie italiane hanno sonoramente bocciato il modello-Gelmini per la scuola elementare. Le 24 e le 27 ore in prima elementare, considerate il modello di riferimento per il futuro, hanno ottenuto soltanto il 10 percento delle preferenze. La stragrande maggioranza ha scelto il modello attuale a 30 ore (il 56 per cento) o quello a tempo pieno di 40 ore (il 34 per cento). Ma in quanti potranno essere accontentati a settembre? Decisamente pochi, visto che il ministero ha già scritto nero su bianco che l'organico per le prime classi verrà calcolato in base alle 27 ore settimanali.
Di conseguenza, le classi a 30 ore che sarà possibile attivare dipenderanno dalle economie realizzate con la formazione delle classi a 24 ore. Secondo una prima stima realizzata da Repubblica, su oltre 20 mila prime classi ne potranno funzionare appena 600 con 24 ore settimanali e altrettante ne dovrebbero essere attivate a 30 ore. Ma la richiesta delle 30 ore da parte dei genitori dei piccoli che fanno il loro ingresso alla scuola primaria è di gran lunga superiore.
In sostanza, attenendosi scrupolosamente ai dati di viale Trastevere, su quasi 294 mila famiglie che hanno richiesto un tempo scuola di 30 ore a settimana potranno essere accontentate meno di 16 mila. Cosa diranno le 278 mila famiglie che si vedranno appioppare un orario diverso da quello richiesto?
E non è neppure detto che potranno essere accontentati coloro che hanno scelto le 24 e le 27 ore. Il perché è presto detto. In Italia ci sono 16 mila plessi di scuola elementare e circa 16 mila sono state le famiglie che hanno optato per le 24 ore: in media un bambino per plesso. Mentre le famiglie che hanno richiesto le 27 ore sono 36 mila: poco più di 2 bambini, a conti fatti, per ogni plesso.
Ma le regole per la formazione delle classi sono tassative: almeno 10 bambini per classe. Anche coloro che hanno dato credito a settembre si ritroveranno in difficoltà: verrà probabilmente proposto loro di cambiare plesso o di accontentarsi di un altro modello orario. A meno che, per accontentare mamme e papà, l'esecutivo non decida di allargare i cordoni della borsa.(di Salvo Intravaia,repubblica.it)