giovedì 31 dicembre 2009

Auguri : Felice 2010...

Pigrizia,malinconia,tristezza,incompetenza mi portano a non scrivere nulla di mio pugno,pertanto vi auguro un Felice 2010 con un classico brano tratto dalle "Operette Morali" di Giacomo Leopardi:
-Dialogo di un venditore di Almanacchi e di un passeggere-

Venditore Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?

Passeggere Almanacchi per l’anno nuovo?

Venditore Si signore.

Passeggere Credete che sarà felice quest’anno nuovo?

Venditore Oh illustrissimo si, certo.

Passeggere Come quest’anno passato?

Venditore Più più assai.

Passeggere Come quello di là?

Venditore Più più, illustrissimo.

Passeggere Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?

Venditore Signor no, non mi piacerebbe.

Passeggere Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?

Venditore Saranno vent’anni, illustrissimo.

Passeggere A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?

Venditore Io? non saprei.

Passeggere Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?

Venditore No in verità, illustrissimo.

Passeggere E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?

Venditore Cotesto si sa.

Passeggere Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?

Venditore Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.

Passeggere Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?

Venditore Cotesto non vorrei.

Passeggere Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?

Venditore Lo credo cotesto.

Passeggere Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?

Venditore Signor no davvero, non tornerei.

Passeggere Oh che vita vorreste voi dunque?

Venditore Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.

Passeggere Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?

Venditore Appunto.

Passeggere Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?

Venditore Speriamo.

Passeggere Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.

Venditore Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.

Passeggere Ecco trenta soldi.

Venditore Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

[papaverorosso_1.jpg]



martedì 29 dicembre 2009

La colpa è loro e l'arbitro è cornuto...

Qualche sera fa la puntata di REPORT della grandissima Milena si è occupata di sanità. In un fuori onda il Presidente Vendola si lasciò sfuggire che la scelta di Tedesco come assessore al ramo era stata dettata dalla consapevolezza che a sinistra nessuno era in grado di gestire quell'assessorato.
Illuminante. Dopo anni e anni di discussione sulla cultura di governo della sinistra, il più sinistro dei governatori fa outing. A sinistra non c'è capacità di governare.
Sarebbe importare comprendere da quale mondo il medesimo Vendola abbia imparato a fare i Governatore visto che si autopropone con veemenza rivendicando un'ottima gestione del Governo.
Ma non son qui per polemizzare quanto piuttosto per provare ad interpretare lo stato confusionale dei partiti che si raccontano come appartenenti all'area del centrosinistra e delle conseguenze politiche di questo eccesso etilico che caratterizza coloro che si rappresentano come leader e dirigenti.
I fatti: la legge elettorale europea, la scissione di Rifondazione e la nascita di Sinistra e Libertà che fa flop ma cancella la sinistra anche dal Parlamento Europeo, un'inchiesta su magnaccia, puttane con contorno di stupefacenti per l'affare sanità della quale non abbiamo più notizia ma che provoca un veloce rimpasto della Giunta Regionale, Michele Emiliano si dichiara anticomunista e ridiventa, a furor di popolo, sindaco di Bari. Le primarie del PD con numerosi candidati, vince Blasi che diventa segretario e Presidente diventa Emiliano, concorrenza al vetriolo ma ambedue sostenitori di Vendola, a parole almeno. Bersani diventa segretario nazionale, Rutelli emigra perché il PD è troppo spostato a sinistra. Vendola anticipa tutti e si ricandida autonomamente. Il PD si spacca tra Vendola, sostenuto sostanzialmente dalla margherita, e Emiliano, candidato dai DS ma alla ricerca dell'unanimità. Secondo alcuni con Vendola si perde (non lo vuole l'UDC e nemmeno l'IDV) e con Emiliano si vince. Sarebbe da stabilire chi sono quelli che vincono e chi sono quelli che perdono, temo di poter comunque confermare che si tratta solo di capire chi che tira i calci avendo da tempo stabilito che il culo che li prende è sempre lo stesso.
Ma andiamo oltre. L'ultimo atto è che l'assemblea del PD che doveva decidere il candidato non si è svolta, qualcuno dice per un tumulto dei sostenitori di Vendola che hanno coartato i dirigenti (ma che dirigenti sono quelli che si fanno coartare?) e qualcun altro dice che i dirigenti erano divisi e hanno approfittato del tumulto per non farlo vedere. Leggi Tutto di Pino De Luca

venerdì 11 dicembre 2009

L'abc della Finanziaria in 89 voci di Claudio Tucci


Clicca sulle lettere per leggere le novità

La Camera si appresta a votare una finanziaria omnibus. In 2 articoli e 243 commi, c'è, infatti, davvero di tutto di più. Si passa dall'aumento delle risorse per il comparto sicurezza-difesa, alle modifiche ai Fondi per l'accesso al credito per le giovani coppie in cerca di casa e alle nuove norme sul commercio. Arrivano, anche, 4 milioni di euro per l'acquisto di defibrillatori e 10 milioni per aiutare i consorzi di confidi.
Disco verde, anche, alla proroga, fino al 2012, delle agevolazioni fiscali previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e in favore di acquirenti o intestatari di immobili facenti parte di fabbricati interamente ristrutturati da imprese di costruzione o da cooperative edilizie. Entra, poi, a regime l'Iva ridotta al 10% sui lavori di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Deve, però, trattarsi di prestazioni di manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro conservativo o di ristrutturazione edilizia.
Tanti, come al solito, gli interventi per imprese e lavoro: dall'estensione degli ammortizzatori in deroga, alle nuove norme sull'apprendistato, agli incentivi per i datori che non licenziano, alla detassazione dei contratti di produttività. Torna, poi, lo staff leasing e arriva, pure, una riduzione contributiva per chi assume disoccupati over 50, oltre a specifici interventi per re-inserire determinate categorie di lavoratori svantaggiati.
E mentre agricoltura e altri settori produttivi in crisi avranno sussidi ad hoc, per la scuola si conferma la politica di rigore prevista dalla manovra estiva 2008: -7,3 miliardi di euro, in 3 anni. Anche se poi, dalla ripartizione delle risorse dello scudo fiscale, arriveranno 103 milioni per assicurare la gratuità parziale dei libri di testo, 400 milioni per il garantire il funzionamento dell'università, 130 milioni per il sostegno alle scuole non statali, e 370 milioni per la stabilizzazione degli Lsu di Napoli, Palermo e occupati presso gli istituti scolastici.
Ecco, comunque, punto per punto, in 89 voci, in ordine alfabetico, tutte le novità contenute nella Finanziaria per il 2010(fonte Sole24ore)

domenica 6 dicembre 2009

No B. Day, l’intervento di José Saramago

Se Cicerone ancora vivesse con voi, non direbbe: “Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?” e aggiungerebbe “Fino a quando, Berlusconi, attenterai contro la nostra democrazia?”. Si tratta di questo. Con la sua idea particolare sulla ragione d'essere ed il significato della istituzione democratica, Berlusconi ha trasformato in pochi anni l'Italia nell'ombra grottesca di un Paese ed una grand parte di italiani in una moltitudine di burattini che lo seguono senza rendersi conto di camminare verso l'abisso della dimissione civica definitiva, verso il discredito internazionale, fino al ridicolo assoluto.
Con la sua storia, la sua cultura, con la sua innegabile grandezza, l'Italia non merita il destino che Berlusconi ha tracciato con cinica freddezza e senza la minima traccia di decenza politica, senza il più elementare senso di vergogna di se stesso. Mi piace pensare che la gigantesca manifestazione di oggi contro la “cosa” Berlusconi, dove verranno lette queste parole, si trasformerà nel primo passo verso la libertà e la rigenerazione dell'Italia. Per fare questo non sono necessarie armi, bastano i voti. In voi ripongo la mia fiducia. di José Saramago(daMicromega.it)

venerdì 4 dicembre 2009

Mondo: Storie di moderna schiavitù

Una vera storia di schiavitù quella che ha avuto come protagonisti un centinaio di messicani, costretti da mesi in stato di prigionia. Sono stati liberati il 3 dicembre dalla polizia a Città del Messico.Decine di uomini e bambini, soprattutto indigeni provenienti dal sudest e dal centro del paese, scrive El Universal, venivano quotidianamente schiavizzati e subivano maltrattamenti di ogni tipo. Trattenuti con la forza, spesso legati con catene, erano ridotti in condizione di schiavi e obbligati a lavorare illegalmente 16 ore al giorno. Tutto questo avveniva in una fabbrica, che sotto l’apparenza di un centro di riabilitazione per alcolisti e tossicodipendenti, produceva buste di plastica e stampelle.La polizia ha arrestato 23 membri dell’organizzazione criminale, che si riuniva in uno stabile nella zona est del Distretto federale. La struttura era organizzata su tre piani: al primo alcuni uffici, al secondo i dormitori nascosti da grate e nel terzo l’officina. Le vittime vivevano in condizioni estreme, tanto che sono state ritrovate in grave stato di denutrizione e con varie ferite causate dalla detenzione. La polizia, che aveva aperto le indagini dallo scorso settembre in seguito alla denuncia di un superstite messo in salvo dalla propria famiglia, ha parlato anche di abusi sessuali. Gli incriminati dovranno quindi rispondere di maltrattamenti e violenze, oltre che per traffico e sequestro di esseri umani.(da Internazionale.it)

domenica 29 novembre 2009

Il colore viola...

Tra una settimana la città di Roma si riempirà di persone, molti di loro saranno giovani, ventenni o poco più, cresciuti senza il muro di Berlino, con una infanzia opulenta di merendine dolci e un'adolescenza prodiga di illusioni. Affacciatisi all'età della ragione assaporano immediatamente il sapore acre del precariato e l'amarezza dei riflettori altrove orientati.

Due decenni fatti di pseudolibertà, di pensiero unico, di mondi di cartapesta nei quali il merito e il futuro si conquistano mostrando le chiappe o tirando calci ad una palla.

Milioni a bizzeffe per i giovani dell'occidente, tutti belli colorati e sorridenti, pronti a corteggiare e a farsi corteggiare in salotti televisivi o in case piene di telecamere.

Il trionfo dell'apparenza e dell'ostentazione, la rivincita del mediocre che viene vestito a festa, l'apoteosi della semplificazione.

La subcultura dominante viene alla luce, non si vergogna più della sua pochezza e assurge a coscienza collettiva. Personaggi da circo Barnum (con tutto il rispetto per il circo) affollano la piazza elettronica che decide dell'esistenza o meno degli esseri umani.

Vent'anni in cui tutti scrivono libri, financo Emilio Fede. Case editrici in cerca di contributi commissionano testi a puttane, mafiosi, lacchè, ricattatori e grassatori d'ogni risma, ognuno ha una memoria da pubblicare, e più è pruriginosa e meglio é, non importa se sia vera o falsa, la patente di veridicità la fornisce il monitor parlante, conduttori bavosi ansiosi di servire i potenti.

Anni terribili, anni di innumerevoli annunciazioni dell'apocalisse, dal 1991 anno palindromo nel quale tutti i pianeti erano nella costellazione dei Pesci al prossimo 2012, segno della fine secondo il calendario Maya.

Così sono cresciuti questi ventenni. Senza i miti della rivoluzione, senza i luoghi della formazione. In una scuola disperata e disperante, per vent'anni fatta oggetto di staffilate e continui elettroshock, destinataria di responsabilità crescenti e risorse inversamente proporzionali, nel mirino di una classe politica che, giustamente, la odia. Per nemesi. Scegli un politico a caso e fallo parlare della scuola. La prima parola che gli verrà in mente è: lassismo. E ha ragione. Vi parla di lui e dei suoi colleghi, in una scuola appena seria nessuno chi avrebbe dato un diploma Gasparri? E anche nella vituperata e sgarrupata scuola italiana, il figlio del Ministro Bossi ha dovuto penare per anni prima di riuscire a diplomarsi coniugando il proprio nome e cognome. E adesso che è tra quelli che comandano a dodici mila euro al mese non credete che abbia diritto a vendicarsi su quei maledetti professori che pretendevano che sapesse leggere?( di Pino De Luca)Leggi tutto


giovedì 12 novembre 2009

Antropologia:Il Sahara chiave delle prime migrazioni umane

Una serie di grandi cambiamenti climatici nelle regioni del Sahara e del Sahel hanno facilitato e indirizzato le prime migrazioni dell'uomo al di fuori del continente africano. E' questo il risultato di una ricerca condotta da studiosi del NIOZ Royal Netherlands Institute for Sea Research e dell'Università di Brema, diretta da Isla S. Castañeda e Stefan Schouten, che la illustrano in un articolo pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS).
Fra le scoperte, il fatto che Sahara e Sahel 9000, 50.000 e 120.000 anni fa godevano di un tasso di umidità sufficiente non soltanto per la presenza di un ecosistema a praterie, ma anche di un'ampia diffusione di veri e propri alberi.
I ricercatori hanno studiato i sedimenti marini, corrispondenti agli ultimi 200.000 anni, che si sono depositati sui fondali al largo della Guinea, in Africa occidentale: i forti venti che provengono dal Sahara e dal Sahel trasportano infatti ingenti quantitativi di polveri, ceneri, pollini, foglie ed altro materiale, che possono essere trasportati fino al di là dell'Atlantico, ma che in parte si abbattono sulla superficie marina per poi depositarsi sul fondo.
Dall'analisi di questi dati i ricercatori sono riusciti a stabilire l'importanza relativa di piante erbacee e arboree in tutto il lasso di tempo considerato.
Nel corso di tre distinti periodi - 120.000-110.000, 50.000- 45.000 e 10.000-8000 anni fa - nel Sahara e nel Sahel era presente una notevole quantità di alberi ad alto fusto, indicando la presenza di condizioni meteorologiche molto più umide di quelle attuali.
I due periodi più antichi coincidono esattamente con le epoche in cui i primi esseri umani sono migrati dall'Africa orientale all'Africa settentrionale e nel Medio oriente, in Asia e infine on Europa. A quei tempi le condizioni meteorologiche nella parte centrale del Nord Africa hanno permesso l'attraversamento di una regione normalmente del tutto inospitale, permettendo la migrazione verso gli altri continenti.
Quando il clima nel Sahara e nel Sahel è tornato secco, i suoi abitanti sono stati costretti a spostarsi provocando cambiamenti sai culturali che genetici nelle altre regioni del Nord Africa e del Medio oriente in cui nel frattempo si erano stabilite altre popolazioni.
Secondo i ricercatori a loro volta questi cambiamenti climatici sul continente sarebbero correlati a variazioni nella forza del sistema di correnti oceaniche AOC (Atlantic Overturning Circulation), affermazione che deriva dall'analisi dei resti degli scheletri di foraminiferi bentonici trovati nei sedimenti. I cambiamenti nell'AOC determinano infatti una modificazione nei rapporti fra le diverse sostanze chimiche disciolte nell'acqua marina, riflessi nella composizione degli scheletri dei foraminiferi. (gg,da Le Scienze.it)




martedì 10 novembre 2009

Citazionando...

"Alla fine, ci ricorderemo non delle parole dei nostri nemici,
ma dei silenzi dei nostri amici"
-Martin Luther King-


lunedì 9 novembre 2009

Cultura : Anniversari

Il calendario sa compiere scherzi singolari: il sette novembre è l'ultimo dei “dieci giorni che sconvolsero il mondo”. Termina vittoriosamente la Rivoluzione d'Ottobre. Vladimir Ilic Ulianoff, detto Lenin, abbate il potere zarista e porta al potere le classi subalterne della Russia instaurando il potere sovietico che, otto anni dopo, avrebbe portato alla dittatura di Ioseb Besarionis Dze Jughašvili detto Stalin.
Stalin governò la CCCP (Unione delle Repubblice Socialiste Sovietiche) Russia dal 1925 al 1953 con terrore e pugno di ferro. La sua partecipazione vittoriosa alla seconda guerra mondiale lo portò al trattato di Yalta e alla divisione del mondo tra le due superpotenze: USA da una parte e URSS dall'altra. Capitalismo e Socialismo Reale si confrontarono per trentasei anni in una forma di guerra nuova: la Guerra Fredda. Lunga stagione di piccole guerre locali e di alti e bassi nell'evoluzione economica e sociale. Equilibrio del terrore si chiamava. Il punto più evidente, fisico, della spartizione era un muro: Berlino, capitale della Germania Hitleriana, era divisa da un Muro oltre il quale c'era la cosiddetta “cortina di ferro”.
Negli anni '80 del secolo scorso, un Papa Polacco, le mutate condizioni economiche e tecnologiche e l'insorgere di nuove ideologie porta alla caduta dell'impero sovietico e alla demolizione del Muro di Berlino. È il nove di novembre. In soli due giorni si consumano due anniversari, l'ascesa di un sistema di potere e il suo crollo.
Trovo interessante ragionare sugli “anniversari”. Non so dire se anche altri popoli hanno un bisogno così spasmodico di “taggare” i giorni, di caricarli di valore simbolico. Certamente lo facevano i Greci ed i Romani che, avendo tanti dei, ad essi associavano giorni e periodi dell'anno. Certamente lo hanno fatto i discendenti di Abramo, basta ricordare che i giorni vengono scanditi dalla genesi e che i tre rami moderni della religione di Abramo si distinguono anche per il giorno del riposo.
Antropologicamente è certamente punto di valore fermare la memoria su eventi straordinari. Solo che, a volte, si esagera. L'italico suolo annovera, fra le altre, la festa della mamma, del papà e, da qualche anno per lungimirante azione parlamentare, anche la festa del nonno. Auguriamoci che ci si fermi con i gradi di parentela, nelle famiglie allargate si rischia l'ingorgo degli auguri.LEGGI TUTTO

Comunicato stampa Terra Nostra

Protezione immediata a Gianni Lannes
Signor presidente Berlusconi, signor ministro Maroni, signor prefetto Nunziante attendete forse l’omicidio di Gianni Lannes per intervenire a protezione di un cittadino che ha speso la sua esistenza per il bene della collettività? Dopo l’ ennesimo attentato incendiario di stampo mafioso ai danni di questo giornalista, avvenuto il 5 novembre alle ore 23,40 circa, la redazione del giornale ItaliaTerraNostra sente l’obbligo di manifestare la solidarietà al direttore Gianni Lannes e alla sua famiglia, organizzando un presidio lunedì 9 novembre alle ore 18:30 a Foggia, in corso Garibaldi, numero 56 (dinanzi alla Prefettura).LEGGI TUTTO

venerdì 6 novembre 2009

Notizie:Stanotte altro attentato mafioso al giornalista Gianni Lannes


Ennesimo attentato incendiario di stampo mafioso ai danni del giornalista Gianni Lannes. Ignoti alle ore 23,40 circa del 5 novembre hanno dato fuoco ad un’altra automobile (non assicurata contro gli incendi) del cronista impegnato nell’inchiesta sulle navi dei veleni e recentemente nell’indagine sull’inceneritore che la Caviro vuole realizzare illegalmente a Carapelle in Puglia! Nella mattinata del 5 novembre il dottor Lannes si era recato e trattenuto in tribunale a Lucera (FG) per visionare la documentazione inerente il mercantile giapponese ET SUYO MARU affondato nel basso Adriatico il 16 dicembre 1988 in circostanze nebulose. Nel pomeriggio ai parenti delle vittime del peschereccio Francesco Padre, alla presenza del cronista è stata donata la pubblicazione del libro d’inchiesta NATO:COLPITO E AFFONDATO. Il primo attentato risale al 2 luglio scorso. L’8 luglio era stata presentata un’interrogazione parlamentare dal deputato Leoluca Orlando al presidente del consiglio Berlusconi e al ministro dell’interno Maroni. A tutt’oggi non è pervenuta alcuna risposta governativa. Il giornalista e la sua famiglia non godono di alcuna protezione da parte dello Stato.
Articoli correlati potete leggerli QUI

domenica 1 novembre 2009

Cultura: Alda Merini

E' morta la poetessa Alda Merini

Poeti

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento.

-Alda Merini-



domenica 25 ottobre 2009

Ambiente:"Il problema non è che siamo troppi, ma che qualcuno consuma troppo"

Un mercato a Bamako, in Mali (Bernard Foubert, Afp)

Un mercato a Bamako, in Mali (Bernard Foubert, Afp)

Nel 1968 Paul Ehrlich in The population Bomb avvertiva che la crescita della popolazione avrebbe portato al collasso del pianeta: prevedeva centinaia di milioni di morti per carestia negli anni ottanta. Oggi la questione è tornata di moda. Lo stesso Ehrlich, dalle colonne di New Scientist, all’interno di un dossier su sovrappopolazione e problemi ambientali, invita a diffidare di coloro che dicono che la terra può ospitare fino a nove miliardi di persone.

Nello stesso dossier scrive anche Fred Pearce che invece cerca di sfatare il mito secondo cui il vero problema del cambiamento climatico è l’aumento delle nascite. Non nega che se la popolazione dovesse continuare a crescere come nell’ultimo secolo avremmo un serio problema di risorse, semplicemente afferma che il tasso di crescita è già diminuito.

Cinquant’anni fa ogni donna faceva, in media, tra i 5 e i 6 figli, oggi la media mondiale è di 2,6. La popolazione continua ad aumentare perché le figlie del baby boom sono ancora in età fertile: “Ammettendo che abbiano solo due figli ciascuna”, dice Pearce, “sono comunque un sacco di bambini. Ma le future generazioni saranno ciascuna più piccola della precedente”. Continuare a parlare di sovrappopolazione, conclude, non fa altro che distoglierci dal vero problema: l’eccessivo consumo.

Gli fa eco George Monbiot dal Guardian sottolineando che i paesi con il più alto tasso di crescita hanno dei consumi veramente irrisori. L’Africa subsahariana influisce per il 18,5 per cento sulla crescita della popolazione mondiale, ma solo del 2,4 sulle emissioni di anidride carbonica. L’America del nord, al contrario, accresce la popolazione del 4 per cento, ma fa aumentare le emissioni del 14. Nonostante questo, il mondo occidentale continua a dire che per combattere il cambiamento climatico bisogna lottare contro la sovrappopolazione. Ricchissimi europei e statunitensi fondano gruppi per “aiutare” i paesi in via di sviluppo a ridurre le nascite, mentre consumano quantità incredibili di carburante scorrazzando su yacht e jet privati. Forse è l’ora di assumersi le proprie responsabilità ed evitare di addossare la colpa a chi ha ben altri problemi.(fonte internazionale.it)

sabato 17 ottobre 2009

Il commento: "Al servizio del capo" di Michele Serra

IL VIDEO sul giudice Mesiano andato in onda su Canale 5 è spaventoso, e lo è qualunque sia la sua genesi giornalistica. È spaventoso se il suo impressionante effetto minatorio discende da un'intenzione consapevole. Ma è spaventoso anche se siamo di fronte a un gioco cretino, come di chi padroneggia malamente un'arma e credendo di sparare a salve esplode pallottole vere.
Il testo, di livello perfino più basso di quel sub-giornalismo che è il gossip televisivo, farebbe propendere per la seconda ipotesi: un gioco cretino sfuggito di mano. Ma la costruzione del servizio (pedinamento di un magistrato ritenuto "nemico" del proprio editore, così da indicarlo all'odio e al dileggio della propria curva tifosa), e la sua messa in onda nel programma mattutino della rete generalista di Mediaset, con tanto di commento demolitore (e "senza contraddittorio", come dice l'onorevole Gasparri quando attacca la Rai) di due giornalisti del gruppo, impedisce di credere che si tratti di un banale incidente.
Il clima di forte scontro politico non può essere un alibi. Non è il cozzo delle idee, non la polemica ideologica a dettare questo genere di colpi sotto la cintura. È la volontà di attaccare e isolare personalmente, quasi uno per uno, quelli che il leader e padrone considera gli avversari veri e presunti, e dunque esercita, sui meno sereni e meno liberi dei suoi dipendenti, una doppia attrazione, politica ed economica.
In una confusione oramai patologica, irreversibile e venefica (per il paese intero) tra patrimonio politico e patrimonio personale del Capo. È la voglia di andare a stanare dal barbiere Mesiano, sputtanarlo (verbo berlusconiano) con qualche sciatta considerazione sul suo abbigliamento del sabato mattina, dargli dello "stravagante" perché fuma (?!), evitare che anche una sola parola sia spesa in sua difesa (nel vituperato "Anno zero" i giornalisti e i politici di destra hanno una postazione fissa), perché distruggere la persona è il sistema più rapido per risolvere i contenziosi, e levare di mezzo l'ingombro.LEGGI TUTTO

venerdì 9 ottobre 2009

Dal Mondo: -Afghanistan"Il nuovo volto dell’Afghanistan ha 26 anni e fa il blogger"

Mentre le potenze mondiali s’interrogano sulla strategia da usare in Afghanistan, nessuno sembra accorgersi che nel paese asiatico qualcosa sta cambiando.

“La litania dei problemi che affliggono l’Afghanistan è ben nota a tutti. Ci sono poche strade asfaltate, di computer non parliamone, la popolazione è povera e analfabeta, in preda alla povertà, alla malattia e alla violenza. La cultura e le tradizioni del popolo afgano rimangono sconosciute al mondo, o ridotte a degli stereotipi”, scrive Foreign Policy.

La rivista presenta però un antidoto a questo virus dell’ignoranza: un giovane blogger afgano che si è posto come obiettivo far conoscere il suo paese, in particolare la sua città. Nasim Fekrat, alias Afghan Lord, dice: “Ho cercato su internet la parola Helmand. Le uniche cose che sono uscite avevano a che fare con terroristi, kamikaze e attentati. Ma c’è un’altra Helmand, un’altra faccia. Esistono anche l’arte, l’agricoltura, i musei, la cultura. Anche noi siamo persone, e abbiamo bisogno di connetterci l’un l’altro”.(fonte Internazionale.it)

giovedì 8 ottobre 2009

Riflessioni: Brindisi,ENEL....e la terra del Salento

Ho cambiato il nome al mio blog, prima si chiamava www.diario_di_bordo.ilcannocchiale.it adesso si chiama www.pinodeluca.ilcannocchiale.it. Chi non è avvezzo alle storie di informatica sa che l'operazione, di per sé banale, ha conseguenze nefaste nei motori di ricerca che conservano il vecchio nome per molto molto tempo. E quindi chi andrà a cercare ciò che ho scritto usando il vecchio nome non troverà un bel nulla, e questo vale per tutti compreso me medesimo.

So che non interessa moltissimi questo preambolo ma con esso faccio un po' di pubblicità al mio nuovo indirizzo e cerco anche di spiegare la ragione di tanta fatica per cercare gli scritti precedenti.

Stamane in tv, alle ore sette, rassegna stampa di Brindisi: un paio di magistrati e un manipolo di sbirri osano mandare ad alcuni alti funzionari ENEL degli avvisi di garanzia. In essi comunicano che c'è un qualche sospetto che l'utilizzo di dosi massicce di carbone per una ventina di anni possa aver prodotto un qualche inquinamento. Ma no! Ma dai! Ma da quando ci si permette di sospettare queste cose? Proprio ora che sembrava partito un momento felice tra mamma ENEL e le nostre gioconde comunità? Proprio ora che sponsorizzazioni e feste canore cominciavano a succedersi con gradevole costanza …

Deve essere una di quelle manovre politiche ad orologeria che magistrati disturbati mentalmente e probabilmente un po' comunisti imbastiscono contro chi ha il sostegno del popolo.

Come cosa c'entra il nome del blog? È facile, di queste vicende che ora giungono all'eco della stampa ho avuto il privilegio di interessarmi qualche volta, e per la precisione dal 5 maggio 2007 fino al 18 maggio 2009, in tutto la bellezza di dodici riflessioni. Chi fa fatica a ritrovarle può visitare il mio blog (con il nome nuovo) o chiedere a www.Brindisitg24.it o a www.brindisisera.it che le hanno diffuse con grande temerarietà nei tempi in cui si era davvero in pochi a dire.(*)

È inelegante ricordare le profezie e non lo farò mai, trovo però utile fare alcune riflessioni.

È senza dubbio esistita a Brindisi, e forse esiste ancora, una entità denominata “partito del carbone”. Analogamente sono sorti gli avversi autodefinedosi per contro “partito dell'anticarbone”. Rarissime sono state le voci che hanno provato ad uscire dal tifo urlato che ha garantito per anni il diritto di tribuna agli esponenti dei due schieramenti. Nella gran confusione ciascuno si è ritagliato il proprio pezzettino di “sfruttamento immagine” da giocare su questo o quel tavolo.

Ora alcune carte sono scoperte. Indagini di polizia, avviso di garanzia, dati scientifici a supporto. Si apre una questione legale nella quale peseranno indubbiamente perizie e duelli in punta di diritto, ma è una occasione anche per far pesare la testimonianza popolare. Se essa continuerà a convincersi che uno spettacolo canoro vale la distruzione di un ecosistema, qualunque sia la conclusione dell'inchiesta essa sarà stata inutile.

Se invece le popolazioni di queste terre si proporranno di riprendersi il diritto di comprendere, di partecipare e di decidere del proprio futuro, qualunque sia il risultato dell'inchiesta, lo Stato che paga inquirenti e poliziotti ha speso bene i suoi soldi.

Per parte mia, poiché ricordo come erano quei luoghi prima, dico che ci campavano intere famiglie coltivando viti e ortaggi, ci pascevano le greggi.

Spero che quei terreni siano bonificati e che lo si faccia a spese di chi li ha inquinati, e che la cultura del carbone lasci spazio alla cultura della ragione. E la cultura della ragione è tale se non nega in assoluto nessuna altra cultura, nemmeno quella del carbone.

Spero si apra una discussione seria e ampia sui bisogni energetici, sulle analisi dei costi e dei benefici e se decideremo che carbone deve essere, dobbiamo decidere quale, quanto, per chi e per quale prezzo. Se dobbiamo cedere quote di sovranità per il bene dell'Italia saremo come sempre disponibili, pronti a farci servi, ma di una patria e mai verso chi pensa di esserne il padrone.

Spero che quei cittadini che hanno applaudito i poliziotti che arrestavano il rapinatore armato di coltello da cucina, siano pronti ad applaudire anche quelli che sono capaci di incriminare chi usa preziose consulenze per rapinare un bene molto più prezioso di qualche migliaio di euro: il futuro di un territorio. Qualunque sia la conclusione della vicenda giudiziaria.di Pino De Luca

(*)

Siamo seri, facciamoci due risate (5-5-2007)
Giornata piena oggi (7-5-2007)
Aria Condizionata (28-7-2007)
Il Benaltrismo dell'ENEL (25-8-2007)
Da Cerano a Civitavecchia e ritorno (27-8-2007)
Massimi Casini (14-9-2007)
I Veri Nemici dell'Agricoltura (18-11-2007)
La risata è una potenza!!! (19-11-2007)
Cacciatori di Anidride (25-10-2008)
14 gennaio 2009 Notizie (14-1-2009)
La California e la Puglia (18-5-2009)




mercoledì 7 ottobre 2009

Notizie: La Corte Costituzionale ha bocciato il lodo Alfano

I quindici giudici della corte costituzionale italiana hanno dichiarato illegittimo il lodo Alfano, la legge che sospende i processi delle quattro più alte cariche dello stato: i presidenti della repubblica, del senato, della camera e del consiglio.

È stata infatti decretata la violazione dell’articolo 138 della Costituzione, cioè l’obbligo di far ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria, e dell’articolo 3, il principio di uguaglianza di tutti i cittadini.

La notizia è rimbalzata immediatamente sulla stampa di tutto il mondo, che si chiede come reagirà Berlusconi alla perdita dell’immunità.

Alcuni link sull’Italia
Top court overturns italian premier’s immunity, The New York Times
Berlusconi faces fight for career as top Italian court strips him of immunity, The Times
Italian court rules Berlusconi’s immunity law unconstitutional, The Guardian
El Constitucional echa por tierra la ley de inmunidad que protege a Berlusconi, El País
Berlusconi devra affronter la justice, Le Temps
La Cour constitutionnelle italienne invalide la loi d’immunité protégeant Berlusconi, Le Monde
L’immunité pénale de Berlusconi invalidée, Libération
Berlusconi perd son immunité, Le Soir
Berlusconi verliert Immunität, Die Tageszeitung
Berlusconi verliert Immunität, Süddeutsche Zeitung (fonte Internazionale.it)

domenica 27 settembre 2009

Opinioni:"Proporzione algebrica sulla famiglia "di Terzostato

Oggi niente copia e incolla da altri siti o da altri giornali. Oggi propongo una semplice proporzione algebrica, per intenderci, del tipo 18 : 9 = x : y. Prima, però, devo definire le variabili, e dare conto dei buffi rapporti che istituirò fra di esse. In realtà non dovrò spendere molte parole sul primo: Islam e patriarcato. Sono pieni i giornali, di destra e di sinistra, e le televisioni, di destra e di destra, della recente drammatica vicenda di una ragazza musulmana uccisa dal padre perché fidanzata con un italiano non musulmano. Ieri una puntata di TV7 (ed è questo che mi ha autorizzato a istituire un rapporto di tipo matematico) si è occupata anche di molti altri casi di famiglie simili, che avevano in comune tutti la fede islamica e il patriarcato nell'accezione meno "neutra" del termine, e cioè esercitato con mezzi coercitivi e violenti. Ecco dunque già bell'e fatto (non da me, ma dai media) il primo rapporto: Islam = patriarcato. In realtà (se ne saranno accorti i miei ventiquattro lettori - se avessi detto venticinque avrei peccato di immodestia - bravi in matematica) questo non è affatto un rapporto, ma un'equazione. Già sento le proteste: è un'equazione dei media, non è vera, eccetera. Per verificare se è vera o meno, in algebra ogni equazione va messa in rapporto con almeno un'altra equazione: così 18 = 18 : 9 = 9. Se il risultato di tale rapporto, che è 2, è comune alle due equazioni, la prima equazione è verificata, dunque si può scrivere la proporzione 18 : 9 = 18 : 9, che si legge diciotto sta a nove come diciotto sta a nove. Tutti sanno che algebricamente finora non ho detto nulla che vada oltre la semplice riproposizione di due uguaglianze già note (18 = 18 e 9 = 9): per essere interessante, una proporzione deve avere quattro variabili diverse, del tipo x : y = z : w. Torniamo all'Islam e al patriarcato: i termini mediatici erano quelli dell'equazione, del tipo Islam = patriarcato. Dunque 18 = 18. Ma ognuno si avvede che Islam = patriarcato non è un'equazione così evidente come 18 = 18. Algebricamente, per provare che Islam = patriarcato non basta dire che Islam sta a Islam come patriarcato sta a patriarcato: sarei incorso nella medesima riproposizione di due uguaglianze già note del tipo 18 : 18 = 9 : 9. Se ora provassi a scrivere l'equazione che risulterebbe da TV7, essa sarebbe Islam = patriarcato: tradotto in termini algebrici, 18 = 9. Equazione non verificabile, dunque falsa. Sento già le proteste della RAI: noi non intendevamo dire (ma lo abbiamo detto) che Islam sia uguale a patriarcato, ma denunciare che in molte famiglie islamiche c'è il patriarcato.LEGGI TUTTO

venerdì 25 settembre 2009

Economia: "Pronto chi paga?"

Monrovia, Liberia (Finbarr O'Reilly, Reuters/Contrasto)
Monrovia, Liberia (Finbarr O'Reilly, Reuters/Contrasto)

“È nato come un gadget per ricchi yuppies, ma nel giro di pochi anni il telefonino potrebbe affermarsi come un potente strumento di sviluppo per i paesi più poveri del pianeta”, scrive l’Economist. Il cellulare, infatti, è la tecnologia ideale per le aree con gravi carenze infrastrutturali.

Strade in dissesto e servizi postali inefficienti non favoriscono certo la circolazione dei beni e delle informazioni, un elemento essenziale per il funzionamento dei mercati e delle aziende. A questi problemi si può rimediare con il telefonino, che oggi permette di trasferire denaro con la stessa velocità con cui viaggia un sms.

Nei paesi poveri il classico negozio sotto casa funziona spesso come una banca: le persone comprano lì le ricariche per il cellulare e il negoziante accredita l’importo sul loro “conto mobile”, che permette con un semplice sms di trasferire denaro ad altri utenti a loro volta titolari di un conto simile.

Questi strumenti sono in rapida diffusione nei paesi in via di sviluppo, dove ci sono tre quarti degli oltre quattro miliardi di telefonini presenti nel mondo. E dove molte persone non hanno accesso a conti bancari tradizionali.

L’uso del cellulare ha già un impatto diretto sulla crescita economica: secondo la Banca mondiale, in un paese in via di sviluppo la presenza di almeno dieci nuovi cellulari ogni cento persone garantisce in media una crescita del pil dello 0,8 per cento(fonte internazionale.it)

domenica 20 settembre 2009

Appello dell'Osce a Berlusconi "Ritiri le querele ai giornali"

VIENNA - L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa chiede a Silvio Berlusconi di ritirare le querele per diffamazione contro
la Repubblica e l'Unità. In una nota, il rappresentante dell'Ocse per la libertà di stampa, Miklos Haraszti, si dice preoccupato per l'azione legale intrapresa da un premier di centrodestra, considerato anche l'uomo più ricco d'Italia, contro due giornali di sinistra. E si dice preoccupato per i tre milioni di euro di danni chiesti con quell'azione legale.
A proposito delle dieci domande di Repubblica a Berlusconi, il rappresentante dell'Osce afferma: "Fare continuamente domande, anche se di parte, è uno strumento della funzione correttiva dei media. Il diritto di informazione del pubblico include inevitabilmente il diritto dei media a fare domande. I dirigenti politici devono accettare un livello di critica più alto rispetto agli altri cittadini a causa delle funzioni che ricoprono", secondo i principi giuridici su cui si basa la Corte europea per i diritti dell'uomo.
Oltre che ai due giornali italiani, Berlusconi ha annunciato azioni giudiziarie contro il quotidiano spagnolo El Pais e il settimanale francese Le Nouvel Observateur.(fonte repubblica.it)

giovedì 17 settembre 2009

Notizie:C'era una volta la libertà di informazione in Rete di Guido Scorza

Roma - Il 14 settembre scorso è stato assegnato alla Commissione Giustizia della Camera un disegno di legge a firma degli Onorevoli Pecorella e Costa attraverso il quale si manifesta l'intenzione di rendere integralmente applicabile a tutti i "siti internet aventi natura editoriale" l'attuale disciplina sulla stampa.

Sono bastati 101 caratteri, spazi inclusi, all'On. Pecorella per surclassare il Ministro Alfano che, prima dell'estate, aveva inserito nel DDL intercettazioni una disposizione volta ad estendere a tutti i "siti informatici" l'obbligo di rettifica previsto nella vecchia legge sulla stampa e salire, così, sulla cima più alta dell'Olimpo dei parlamentari italiani che minacciano - per scarsa conoscenza del fenomeno o tecnofobia - la libertà di comunicazione delle informazioni ed opinioni così come sancita all'art. 11 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino e all'art. 21 della Costituzione. Con una previsione di straordinaria sintesi e, ad un tempo, destinata - se approvata - a modificare, per sempre, il livello di libertà di informazione in Rete, infatti, l'On. Pecorella intende aggiungere un comma all'art. 1 della Legge sulla stampa - la legge n. 47 dell'8 febbraio 1948, scritta dalla stessa Assemblea Costituente - attraverso il quale prevedere che l'intera disciplina sulla stampa debba trovare applicazione anche "ai siti internet aventi natura editoriale".

Si tratta di un autentico terremoto nella disciplina della materia che travolge d'un colpo questioni che impegnano da anni gli addetti ai lavori in relazione alle condizioni ed ai limiti ai quali considerare applicabile la preistorica legge sulla stampa anche alle nuove forme di diffusione delle informazioni in Rete.
Ma andiamo con ordine.LEGGI TUTTO

lunedì 14 settembre 2009

Notizie:Immigrati, l'Onu attacca l'Italia 'Respingimenti violano diritti umani'

L'alto commissario per i diritti umani denuncia le politiche che violano il diritto internazionale Navi Pillay cita la strage degli eritrei: "Bisogna prima verificare se fuggono da persecuzioni"

GINEVRA - L'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, denuncia le politiche nei confronti degli immigrati, "abbandonati e respinti senza verificare in modo adeguato se stanno fuggendo da persecuzioni, in violazione del diritto internazionale".
In un discorso previsto per domani e anticipato a Ginevra, la Pillay cita il caso del gommone di eritrei rimasto senza soccorsi tra la Libia, Malta e Italia, ad agosto. E spiega che "in molti casi, le autorità respingono questi migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte, come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi".

"La pratica della detenzione dei migranti irregolari, della loro criminalizzazione e dei maltrattamenti nel contesto dei controlli delle frontiere deve cessare - aggiunge Pillay - . Oggi, partendo dal presupposto che le imbarcazioni in difficoltà trasportano migranti, le navi le oltrepassano ignorando le suppliche d'aiuto, in violazione del diritto internazionale. In molti casi - aggiunge l'Alto Commissario per i diritti umani - , le autorità respingono questi migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte, come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi". L'Alto commissario cita in proposito la situazione nel Mediterraneo, nel Golfo di Aden, nei Caraibi e nell'Oceano indiano.

L'Italia discrimina i Rom - "I rom in Italia subiscono trattamenti degradanti". Nel testo dell'intervento inaugurale alla dodicesima sessione del Consiglio dell'Onu, Navi Pillay scrive che "in Italia c'è stata un'abbondante documentazione di discriminazione e trattamente degradanti nei confronti della popolazione Rom". Oltre all'Italia, la Pillay menziona l'Ungheria, la Slovacchia e la Bulgaria, paesi in cui è ancora molto forte il sentimento anti-rom. "Sono consapevole degli sforzi in buona fede per affrontare il problema, ma deve essere fatto di più per porre fine a questa discriminazione", afferma Pillay.
Leggi tutto

sabato 12 settembre 2009

Notizie:" Attentato incendiario al direttore di Terra Nostra

Dopo una minaccia di morte di stampo mafioso, alle 00.45 del 2 luglio un attentato incendiario ha distrutto l’automobile (non assicurata contro gli incendi) del direttore di Terra Nostra. Il giornalista Gianni Lannes si batte da anni per la legalità e la giustizia, contro le mafie d’ogni latitudine. Si teme per la sua vita. Stamani il deputato Leoluca Orlando ha sollecitato il Governo ed il prefetto di Foggia, Nunziante, ad assicurare protezione al temerario cronista. Lo stesso Orlando h presentato sul caso un’interrogazione parlamentare al presidente del consiglio dei ministri ed al ministro dell’Interno. Informazioni ulteriori sul sito: Terra Nostra

Il "Ringraziamento "di Gianni Lannes potete leggerlo Qui