Ora io dovrei raccontare di comunicazione e del suo rapporto con i prodotti tipici, magari farvi vedere come il rapporto tra carenza di comunicazione e scarso su
ccesso dei prodotti possa esser precisamente calcolato o dare metodologie per la stima della correlazione tra turismo ed enogastronomia.
Non lo farò anche se, come tutti i secchioni, a ciò mi ero preparato.
Proverò invece a raccontarvi delle piccole storie, dovrebbero esser a tutti note ma temo che non tutti ne abbiano contezza, anche considerato il tasso medio di conoscenza di ciò che si svolge a più di mezzo metro dalla propria soglia e a più di un anno dalla data attuale.
La prima storia comincia nel 1974, la metà del 1974.
In Bangladesh vi fu una violenta inondazione che fece morire immediatamente decine di migliaia di persone e la carestia che ad essa seguì ne uccise diec
i volte tante. Un paese prostrato, completamente in ginocchio.
Quella disastrosa condizione economica suggerì a Muhammad Yunus, giovane laureato in economia all'universita di Vanderbit, a Nashville nele Tennessee, l'idea del microcredito, ovvero il finanziamento di attività piccole e piccolissime a chi non aveva alcuna garanzia. Lui fondò una banca per i miserabili, per i poverissimi. La Grameen Bank nacque nel 1976. trentanni dopo la Grameen Bank (Banca del villaggio in bangla) disponeva di molte migliaia di filiali e il suo tasso di restituzione del credito supera il 98%.
Certo vi sono delle critiche e delle criticità in questa esperienza ma non è mai accaduto, dal 1976 ad oggi, che una filiale della Grameen Bank sia fallita o abbia dovuto far ricorso a sostegno pubblico. Il problema principale è che finanzia moltissime donne (il 94% dei clienti) e questo non la fa risultare simpatica al mondo islamico integralista. In cambio, nel 2006, Yunus e la Grameen Bank hanno avuto il Nobel per la Pace.
Seconda storia.
La seconda storia riguarda le parole, le parole che utilizziamo, a volte a sproposito, cercando con esse di dare plastica rappresentazione a ciò che pensiamo o, molto spesso, di nascondere i nostri veri intenti. E le parole cambiano, si trasformano nel tempo e nel significato.
Prendiamo il termine Banca. In molti dialetti salentini la Banca era un particolare tipo di tavola, con il piano in legno massello e sollevabile, all'interno del
cassettone vi era la farina, gli strumenti per fare il pane e la pasta, nonché, spesso, anche le confetture e le conserve più pregiate. Insomma una specie di dispensa di leccornie e di officina nella preparazione dei dispensatori di carboidrati. Alle “Banche” più ricche non mancava il buco per il matterello e la collezione di ferri per i maccheroni o “cavaturi”. La Banca e la Cascia, che conteneva la dote, erano un dovere precipuo della sposa.
La Banca invece, quella dove si portava il libretto, anzi la libretta, era maschile. Si chiamava Banco. Ora il genere è cambiato. Il Banco è la Banca e la libretta è il libretto.
Terza StoriaNegli anni del boom economico, subito dopo la seconda guerra mondiale, una possente ondata migratoria spinse i giovani del sud verso il norditalia da ricostruire. Giovani poco istruiti e figli di una cultura contadina, spesso in condizioni bracciantili o di servi della gleba. I settentrionali, con una punta di razzismo, appellarono Terroni coloro che dalla terra venivano. E anche
noi siamo terronia secondo l'ignorante vulgata dipinta di verde. Una terronia speciale, immersa nel mare, e allora come il Mediterraneo è il mare che sta in mezzo alle terre, così la Mediterronia è la terra in mezzo al mare Mediterraneo, io la battezzo così.
Le storie son terminate, da queste storie occorre trarre una morale come per tutte le storie.
Il XXI-esimo secolo è cominciato con gli anni del grande imbroglio, nel 2008-09 si è sgonfiata la bugia più grande della storia ovvero che l'economia e la finanza sono fra lor quasi equivalenti. In realtà sono due facce di una medaglia falsa, tanto è importante l'economia tanto è tarocca la finanza. Il crollo delle alchimie finanziarie è stato come l'alluvione in Bangladesh nel 1974. Invece di uccidere persone (e qualche volta lo ha fatto) ha ucciso aziende
. La aziende uccise hanno provocato carestia e difficoltà in tutti i settori della vita economica del paese.
Sopravvivono realtà piccole e piccolissime, custodi di grandi tesori che sono il prodotto delle mani, della cultura di donne e uomini che abitano la terra in mezzo al mare.
Tesori che erano messi nella Banca della Dote e che ora è tempo di mettere a frutto nella Banca dei Gusti. Con realizzazioni che permettano a chiunque di poterne godere, sapendo che la crisi colpisce tutti e che la capacità di spesa di ciascuno è limitata.
Prodotti genuini per persone genuine, portate in giro dalle filiali della Banca dei Gusti Mediterronei della quale, qui , potete vedere una configurazione. Una Banca pronta ad andare in Tutto il Mondo, sappiamo che tutti ne sanno leggere la propria lingua e tutti sanno cosa contiene.
Così ho immaginato il marketing territoriale, fatto dalle
mani dei produttori e dai frutti del loro lavoro e della loro intelligenza. Ho provato a fare il sarto: cucire la sapiemza millenaria dei coltivatori con la sapienza millenaria della cultura accademica, due sapienze millenarie che appartengono all'Italia e che, messe insieme, forse non vinceranno il premio Nobel per la pace ma sicuramente potranno restituire speranza e sorriso a chi ne è stato privato per anni.(di
Pino De Luca)