lunedì 29 dicembre 2008
Economia e Lavoro:”Qualità della vita 2008, prima Aosta,ultima Caltanissetta”.
domenica 28 dicembre 2008
Ingiustizie dal mondo:Farmaci per pochi
Nelle strutture sanitarie pubbliche dei paesi poveri ci sono pochi medicinali. In quelle private, i farmaci ci sono ma a un prezzo proibitivo. Il gruppo Essential medicines and pharmaceutical policies dell'Oms ha esaminato l'accesso a 15 farmaci essenziali in 36 paesi a basso e medio reddito.
I medicinali presi in considerazione sono: antibiotici, antivirali, antidepressivi, e farmaci per l'asma, il diabete, l'ipertensione e la gastrite. Nel settore pubblico la disponibilità di questi farmaci oscilla tra il 29,4 per cento e il 54,4 per cento, spiegano i ricercatori su The Lancet. Spesso i pazienti sono obbligati a rivolgersi al privato, dove i medicinali hanno un prezzo 20 volte superiore alle medie internazionali per i farmaci di marca e dalle 9 alle 25 volte superiore per i farmaci generici. A incidere sul prezzo sono i passaggi della distribuzione, dal grossista al venditore, e le tasse.
Considerato che in questi paesi il 90 per cento della popolazione deve pagare di tasca propria le medicine, le terapie per malattie croniche e acute diventano inaccessibili. "Bisogna sviluppare delle strategie per allargare l'accesso a basso costo ai farmaci essenziali", commenta la rivista medica. Alcune strategie possibili: incoraggiare l'uso dei generici, abolire le tasse sui farmaci e controllare più spesso l'andamento dei prezzi delle medicine.(fonte the lancet)
venerdì 26 dicembre 2008
I menzogneri
domenica 21 dicembre 2008
I figli di Babbo Natale...
(...)Non c'è epoca dell'anno più gentile e buona, per il mondo dell'industria e del commercio, che il Natale e le settimane precedenti. Sale dalle vie il tremulo suono delle zampogne; e le società anonime, fino a ieri freddamente intente a calcolare fatturato e dividendi, aprono il cuore agli affetti e al sorriso. L'unico pensiero dei Consigli d'amministrazione adesso è quello di dare gioia al prossimo, mandando doni accompagnati da messaggi d'augurio sia a ditte consorelle che a privati; ogni ditta si sente in dovere di comprare un grande stock di prodotti da una seconda ditta per fare i suoi regali alle altre ditte; le quali ditte a loro volta comprano da una ditta altri stock di regali per le altre; le finestre aziendali restano illuminate fino a tardi, specialmente quelle del magazzino, dove il personale continua le ore straordinarie a imballare pacchi e casse; al di là dei vetri appannati, sui marciapiedi ricoperti da una crosta di gelo s'inoltrano gli zampognari, discesi da buie misteriose montagne, sostano ai crocicchi del centro, un po' abbagliati dalle troppe luci, dalle vetrine troppo adorne, e a capo chino dànno fiato ai loro strumenti; a quel suono tra gli uomini d'affari le grevi contese d'interessi si placano e lasciano il posto ad una nuova gara: a chi presenta nel modo più grazioso il dono più cospicuo e originale.
Alla Sbav quell'anno l'Ufficio Relazioni Pubbliche propose che alle persone di maggior riguardo le strenne fossero recapitate a domicilio da un uomo vestito da Babbo Natale.
L'idea suscitò l'approvazione unanime dei dirigenti. Fu comprata un'acconciatura da Babbo Natale completa: barba bianca, berretto e pastrano rossi bordati di pelliccia, stivaloni. Si cominciò a provare a quale dei fattorini andava meglio, ma uno era troppo basso di statura e la barba gli toccava per terra, uno era troppo robusto e non gli entrava il cappotto, un altro troppo giovane, un altro invece troppo vecchio e non valeva la pena di truccarlo.
Mentre il capo dell'Ufficio Personale faceva chiamare altri possibili Babbi Natali dai vari reparti, i dirigenti radunati cercavano di sviluppare l'idea: l'Ufficio Relazioni Umane voleva che anche il pacco-strenna alle maestranze fosse consegnato da Babbo Natale in una cerimonia collettiva; l'Ufficio Commerciale voleva fargli fare anche un giro dei negozi; l'Ufficio Pubblicità si preoccupava che facesse risaltare il nome della ditta, magari reggendo appesi a un filo quattro palloncini con le lettere S, B, A, V.
Tutti erano presi dall'atmosfera alacre e cordiale che si espandeva per la città festosa e produttiva; nulla è più bello che sentire scorrere intorno il flusso dei beni materiali e insieme del bene che ognuno vuole agli altri; e questo, questo soprattutto - come ci ricorda il suono, firulí firulí, delle zampogne -, è ciò che conta.
In magazzino, il bene - materiale e spirituale - passava per le mani di Marcovaldo in quanto merce da caricare e scaricare. E non solo caricando e scaricando egli prendeva parte alla festa generale, ma anche pensando che in fondo a quel labirinto di centinaia di migliaia di pacchi lo attendeva un pacco solo suo, preparatogli dall'Ufficio Relazioni Umane; e ancora di più facendo il conto di quanto gli spettava a fine mese tra " tredicesima mensilità " e " ore straordinarie ". Con qui soldi, avrebbe potuto correre anche lui per i negozi, a comprare comprare comprare per regalare regalare regalare, come imponevano i più sinceri sentimenti suoi e gli interessi generali dell'industria e del commercio.(tratto da Marcovaldo di Italo Calvino)Leggi Tutto
BUON NATALE
giovedì 18 dicembre 2008
Cultura:il termine lodo
Negli ultimi tempi, con i recenti fatti politici e giudiziari, è stato usato il termine lodo, usato, e talvolta abusato, nei giornali e in televisione, ma raramente spiegato al largo pubblico.Di seguito riporto il chiarimento di Raffaella Setti(redazione consulenza linguistica -Accademia della Crusca) sul termine lodo
"Si tratta di una parola antica, derivante dal latino medievale laudum che aveva significato di ‘approvazione [data dal signore feudale]’, forma deverbale di lodare, verbo che è attestato nell’italiano antico con significato di ‘arbitrare’, nel 1353 ad Orvieto e nel 1374 in un documento amiatino; nel senso di ‘giudizio scritto’ laudum è attestato a Piacenza nel 976.
Il significato di lodo riportato nel Grande Dizionario della Lingua Italiana fondato da S. Battaglia (Torino UTET, 1961-2002) è ‘decisione con cui un arbitro o un collegio di arbitri dirime (non di rado in via equitativa) una controversia; sentenza arbitrale. – Anche: compromesso, accordo fra parti aventi interessi contrastanti’. Bisogna precisare, seguendo il Nuovo Etimologico (a cura di M. Cortelazzo e P. Zolli, Bologna, Zanichelli, 2002), che il lodo, cioè la ‘decisione degli arbitri’ acquista efficacia di sentenza giudiziale quando sia dichiarata esecutiva con decreto del pretore. Nel Dizionario Etimologico Italiano (a cura di C. Battisti e G. Alessio, Firenze, Barbèra, 1975) si fa riferimento all’uso del termine nella vecchia amministrazione comunale veneta per regolamentare i rapporti delle proprietà confinanti.
Nella storia della Repubblica italiana il primo caso di lodo fu il cosiddetto lodo De Gasperi, una soluzione mediatrice su questioni di politica agricola che si tradusse poi in legge. I recenti fatti di attualità, dopo il lodo Mondadori, hanno rilanciato il termine anche se resta incerta la forma con cui passerà alla storia la legge recentemente approvata, che prevede la sospensione dei processi per le cinque più alte cariche dello Stato (i presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio dei Ministri e della Corte Costituzionale). La prima formulazione della mediazione tra chi sosteneva la prosecuzione senza condizioni del processo a Berlusconi e chi invece mirava all’immunità e quindi impunità dell’imputato, è da attribuire a Maccanico e quindi la prima denominazione è stata quella di lodo Maccanico: nel tentativo di conciliare i due diversi schieramenti e di evitare i danni della legge Cirami (che poi è passata e ha provocato il temporaneo accantonamento del lodo Meccanico), Maccanico aveva proposto la sospensione del processo senza l’impunità formale. Si è passati poi, attraverso alcuni correttivi (il provvedimento non riguarda i coimputati per cui, ad esempio, il processo Previti continua; è prevista la continuazione delle indagini preliminari mentre viene sospesa la fase processuale) incoraggiati anche dall’avallo del Presidente della Repubblica prima dell’approvazione della legge in Parlamento, al lodo Schifani che poi è la legge effettivamente approvata e ormai in vigore. Nella stampa si alternano tutte le possibili varianti, da lodo Maccanico a lodo Ciampi a lodo Schifani e anche lodo Maccanico-Schifani, per cui non ci resta che aspettare per vedere quale sarà la forma che si affermerà o se invece la legge sarà annullata per incostituzionalità o abrogata attraverso referendum.
Resta un ultimo interrogativo: perché si continua a chiamare lodo un provvedimento che ha compiuto l’iter di una legge vera e propria e ha adesso l’efficacia e la forma di una Legge dello Stato? Al momento della proposta iniziale si trattava effettivamente di lodo nella sua accezione di documento compromissorio e frutto di una mediazione tra parti diverse, e in questa forma è stato reso noto e diffuso dagli organi di stampa; secondo la normale consuetudine del linguaggio giornalistico è stato poi mantenuto questo termine che si è cristallizzato, nelle diverse forme che abbiamo visto, anche nel corso della sua evoluzione fino all’approvazione e trasformazione in legge. La scelta iniziale da parte degli organi di stampa di utilizzare questo termine ha determinato il processo identificativo, per cui lodo Maccanico rimandava a quel particolare provvedimento e, in questa forma, è stato diffuso e si è radicato anche nell’uso comune; passare dalla denominazione di lodo a quella di legge avrebbe creato ambiguità e la possibilità di un mancato riconoscimento dell’oggetto di riferimento da parte di tutti coloro che non hanno seguito la vicenda in tutti i suoi delicati e intricati passaggi.
A cura di Raffaella Setti
Redazione consulenza linguistica
Accademia della Crusca
venerdì 12 dicembre 2008
12 dicembre di Pino De Luca...Tra passato e presente
sabato 6 dicembre 2008
Disabilità e Diritti: Bonus straordinario,modulo e istruzioni dell’Agenzia delle entrate
L’Agenzia chiarisce, implicitamente ed esplicitamente, alcuni dubbi interpretativi sorti dalla lettura del decreto-legge citato ed evidenziati dalla nostra nostra precedente nota.L’aspetto più rilevante e negativo riguarda i nuclei familiari in cui sia presente un “componente portatore di handicap”. Come noto il decreto-legge 185/2008 prevede che, in questi casi, il bonus straordinario sia pari a 1000 euro e che il limite reddituale complessivo del nucleo sia elevato a 35.000 euro.Le istruzioni alla compilazione dei moduli precisano che per “componente portatore di handicap” si intende esclusivamente il figlio con handicap a carico del richiedente, restringendo in tal modo la platea dei potenziali interessati.Inoltre le istruzioni precisano che per “portatore di handicap” ci si riferisce all’art. 3 comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, cioè all’handicap con connotazione di gravità.Rimangono, quindi, esclusi dalla concessione del bonus:- i disabili gravi unici componenti del nucleo familiare che abbiano un qualsiasi reddito da lavoro o assimilato;- i disabili gravi unici componenti del nucleo familiare che siano titolati di pensione (non da invalidità civile) superiore ai 15.000 euro l’anno;- i contribuenti che abbiano a carico un coniuge o altri parenti (diversi dai figli) pur con handicap ed un reddito complessivo superiore ai 20 mila euro annui;
- i lavoratori autonomi, indipendentemente dal reddito, dalla composizione del nucleo e dalla presenza di un figlio a carico con handicap grave.LEGGI TUTTO
giovedì 4 dicembre 2008
Mondo:Zimbabwe, dichiarato stato di emergenza,il colera dilaga e mancano i medicinali
HARARE - Lo Zimbabwe dichiara lo stato di emergenza nazionale. Le autorità non sono più in grado di fronteggiare la nuova ondata di colera che rischia di trasformarsi in una vera ecatombe. Da domenica scorsa manca l'acqua potabile in molte regioni del paese, ma soprattutto nella capitale Harare dove la gente vaga con taniche e bidoni alla ricerca delle pochissime fonti di approvigionamento idrico ancora in funzione.Il rischio di un contagio, incontrollabile, sta destando forte apprensione tra i dirigenti sanitari del paese. Mancano i soldi per acquistare le sostanze chimiche indispensabili a filtrare le condotte, molte delle quali sono inquinate. C'è bisogno soprattutto di solfato di alluminio che viene fornito dal vicino Sudafrica. Ma la montagna di debiti accumulati ha interrotto le forniture. Le industrie di Johannesburg pretendono il pagamento di almeno una parte dei crediti e da quattro giorni hanno sospeso l'invio del materiale chimico...Leggi tutto