WASHINGTON - Il presidente Barack Obama ha lanciato la sfida forse finora più ambiziosa della sua presidenza: la grande riforma del sistema sanitario americano "arriverà entro il 2009".
In una conferenza stampa in prima serata, la quarta nei suoi sei mesi di presidenza, l'inquilino della Casa Bianca ha detto agli americani che "la riforma della sanità è essenziale per il salvataggio della economia: senza questa riforma si rischia di sbancare il bilancio federale" a causa degli aumenti vertiginosi dei costi degli aiuti sanitari agli anziani (Medicare) e ai poveri (Medicaid). "Il prezzo del non far nulla è troppo alto", ha affermato.
La riforma, una delle grandi promesse elettorali di Obama, sta incontrando difficoltà al Congresso: i repubblicani e i democratici conservatori temono che il costo della estensione a tutti gli americani della copertura sanitaria possa pesare troppo profondamente sul deficit federale.
Secondo Obama è possibile evitare questo problema usando meglio i fondi già disponibili (coprendo due terzi delle spese) e tassando i più ricchi (il terzo mancante dei costi). Il presidente Usa ha ribadito che la riforma non dovrà essere pagata dalla classe media, un'altra sua promessa elettorale.
Ai repubblicani che invitano Obama a rallentare i tempi, per studiare meglio le proposte ed evitare una riforma frettolosa, il presidente ha risposto mercoledì che la sua fretta è dettata "dalle lettere che ricevo ogni giorno dalle famiglie che vengono martoriate dai costi della salute e che mi chiedono: puoi aiutarci?".
Obama ha accusato i repubblicani di voler "giocare alla politica" bloccando la riforma nella speranza "di farmi a pezzi". "Una cosa deve essere chiara: il problema non deve essere centrato sulla mia persona - ha affermato con tono duro Obama - Io ho una grande assicurazione sanitaria. Così come ogni membro del Congresso. Il problema urgente è quello degli americani che sono senza copertura sanitaria".
I sondaggi mostrano una caduta di popolarità di Obama, soprattutto sulla sua gestione della difficile battaglia per estendere la protezione sanitaria a 47 milioni di americani che ne sono privi.
Obama ha dato la risposta più secca della serata ad una giornalista che gli ha chiesto un parere sulla vicenda di un professore nero di Harvard arrestato dalla polizia per essere entrato in casa sua: gli agenti hanno agito "in modo stupido", ha detto il presidente, aggiungendo che è "un fatto" che negli Usa afro-americani e ispanici sono arrestati in numero "sproporzionatamente alto" rispetto ai bianchi. (ansa)
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