Qualche mese fa abbiamo votato qui, in Provincia di Brindisi. Un esperimento politico si è detto. A me piace stare ai fatti, del resto se ne occupino cartomanti e aruspici.
Il Senatore Saccomanno, detto l'audace per la sua temerarietà nell'affrontare la battaglia politica, ha lasciato lo scranno di consigliere di opposizione alla Provincia. E che diamine, lui era candidato a Presidente, se non vince torna a fare il Senatore. Il candidato dell'IdV fa il Presidente del Consiglio Provinciale e il candidato delle Sinistre sinistrate non so bene cosa fa. Di certo la maggioranza può contare su una opposizione favorevole. Come in Parlamento.
Questo rende il Governo forte e rapido nel prendere decisioni.
L'Amministrazione neo eletta (al ballottaggio anche con il mio voto), Presidente Massimo Ferrarese, imprenditore prestato alla politica ha dichiarato la sua discontinuità. Comincia scegliendo gli assessori e mandandoli a ripetizione di alcuni professori appositamente fatti venire dalla Bocconi, università privata milanese che, per ragioni universalmente sottintese ma mai ben chiarite, dovrebbe esser garanzia di competenza.
L'idea che si condensa nella mente del cittadino-elettore è cercare di capire che criterio si è scelto per nominare gli assessori: forse capacità d'esser plasmati piuttosto che competenza. Ma, politicamente ci si domanda se la Giunta sia ancora un organo politico o semplicemente una sorta di staff tecnico aggiunto al personale amministrativo, per così dire, di ruolo.
Passo secondo. Nomina dello Staff del Presidente, insieme di persone con poteri (?) delegati che il Presidente nomina per essere coadiuvato nelle sue funzioni. Una legge bislacca prevede che lo Staff personale sia a carico della collettività. Ovviamente il Presidente si avvale di questa opportunità, poca discontinuità o, forse, discontinuità significa cambiare solo le persone.
Il passo terzo, il più visibile dal cittadino-elettore, è la decisione di innovare il parco-auto della Amministrazione acquisendo sei auto per gli assessori e una per il Presidente.
Auto prestigiose ovviamente. Premetto che la concezione “pauperistica” del Governo di una comunità è fuori dalla mia logica e, pertanto, sono assolutamente favorevole all'uso di simboli che tengano alto il prestigio e la considerazione del territorio governato dai rappresentanti democraticamente eletti.
E però io credo che una simile mobilitazione formativa e il desiderio di efficienza e visibilità potevano partorire qualcosa di più originale, più prestigioso, simbolicamente più condiviso e certamente molto meno costoso.LEGGI TUTTO
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