lunedì 3 agosto 2009

Riflessioni di Agosto...


"Il caldo della madonna" di Pino De Luca

È il tre di agosto e nelle lande salentine, nel punto in cui si toccano le province di Brindisi, Lecce e Taranto, insomma il cuore del Grande Salento, si manifesta il famoso “caldo della madonna”. Già alle ore otto la gamma dei colori della campagna è semplici, netta, quasi violenta, nei contrasti a distanze miopi, si fa nebulosa e tremolante di Fata Morgana alzando lo sguardo verso l'orizzonte. Il cielo è bianco di sole e di acqua e le maglie, bagnate di sudore, si attaccano alla pelle.
È un frammento di antico che ritorna, con il sapore del movimento lento che si fa sopore, quasi impedito dall'aria densa e placida.
È tempo d'ozio e la mente scorre pagine di sogni realizzati e di sogni traditi, di speranze perdute e di speranze da sperare, di semi da seminare e di frutti da raccogliere. Il generale Tempo, l'invincibile, continua a caricare lo zaino che portiamo sulle spalle, che, insieme, ci incurva e ci rende orgogliosi. E tanta parte di quello zaino vorremmo depositarla, magari in qualche scaffale a vista e ben illuminato o in qualche scatolone in soffitta ben nascosto.
E ci proviamo anche. Con poco successo perché nella specie umana che popola l'italico suolo molti tendono a calpestarlo piuttosto che a muoversi lievi su di esso con il rispetto che si deve a chi ti ha dato la vita. Sfoglio pigramente le pagine dei giornali.
Trovo ulteriori conferme alla opinione che esprimo da molto tempo. Vi è un tentativo evidente di riscrivere la storia di questo Paese. Si è sempre fatto intendiamoci. La storia la scrivono sempre i vincitori. Ottaviano Augusto fece addirittura comporre un poema tanto bello quanto falso (l'Eneide) per inventarsi il titolo di Imperatore di origini splendide. Ma allora c'era Virgilio, oggi bisogna rivolgersi a Minzolini o a Belpietro.
E poi dicono che la specie umana evolve...
Ecco, ascoltare il Presidente Napolitano, verso la cui figura istituzionale mi pongo sull'attenti, classificare come “stagione di follia” quella del terrorismo rosso-nero mi fa venire un senso di angoscia e di nausea insieme.
Presidente carissimo, ma si rende conto che questa è una balla così grande che non ci credono nemmeno quelli che pensavano che il passante di Mestre era utile?
Il terrorismo Rosso-Nero in Italia ha avuto il compito, condiviso con le mafie, di svolgere il lavoro sporco che avrebbe condotto all'attuale assetto di potere. Altro che follia. Lucido disegno perseguito da “menti raffinatissime” che ha avuto manovali imbecilli ma anche ben ricompensati: tutti gli assassini e i loro complici sono a spasso per l'Italia, non ve ne è uno che lavori in fabbrica o nei campi ma scrivono, raccontano, tengono conferenze ospiti di Università e case “culturali” di dubbia fama. Il disegno continua e già intravedo i contorni finali: si tenderà presto a cercare un morto “condiviso” sul quale scaricare le colpe.
Esso dovrà essere “comunista” e “insospettabile”, oppure “socialista” e “radicale”. Purché con solidi agganci con i defunti KGB e Yasser Arafat. Una storia che faccia diventare eroi quelli che hanno sventato il complotto: la P2, Gladio, le mafie. Certo che sarà complicato trovare il modo di farci rientrare le vicende che riguardano Ali Agca, Emanuela Orlandi, l'avvocato Ambrosoli, Pio La Torre e il giudice Amato, e soprattutto Fausto e Iaio … vede Presidente, anche Lei, già importantissimo dirigente del PCI, mi fa riprendere in carico quanto io ho depositato su scaffali ben illuminati e a vista. Pensi che altri tengono le stesse cose in cantina o le hanno buttate nella spazzatura, per ricattare o per non farsi più ricattare.

Ci sono stati i fischi a Bondi, un semplicissimo atto dovuto che da qualche speranza per il futuro. Bondi a commemorare la Strage di Bologna, è come Giuda a commemorare la Passione di Cristo, con tutto il rispetto per Giuda. LEGGI TUTTO


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