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Storia e significato del 1°maggio
È il ventiquattro di aprile del 2009, piove da giorni, la crisi economica, nonostante gli esercizi retorici di Tremonti e ciurma, continua a mordere il culo alla gran parte della gente, lo smantellamento della struttura democratica procede a spron battuto, il Cavaliere Berlusconi inanella una vittoria dopo l'altra facendo strame dei ricettatori del voto utile (geniale l'idea di fare il G8 a L'Aquila, è speculativa, micragnosa, disdicevole ma assolutamente geniale), Brunetta e Sacconi smantellano il Welfare e la tutela del lavoro,
Ce ne sarebbe per esser tristi e bestemmiare. E invece non bestemmio per abitudine ma sono davvero contento. Anzi oggi sono felice. Capita di rado d'esserlo e soprattutto è quasi impossibile dopo settimane di lavoro duro che inducono al rifugio nelle braccia di Morfeo.
Sono felice perché piano piano la primavera si fa strada, non si vede ma io lo sento, lentamente ognuno sta ritrovando la sua strada. Jacopo Venier, molti fra quelli che leggono le mie cose nemmeno lo conoscono, sta raccogliendo fili e cocci e incolla e tesse, è un lavoro duro e difficile al quale tanti danno quello che possono. Un lavoro lungo ma io vedo che quelli che lo fanno si divertono, sanno che i semi diffusi sono piccoli, molti cadranno sulle spine o saranno mangiati dai corvi, molti non troveranno acqua e seccheranno, altri ne troveranno molta e annegheranno. Lo sanno ma continuano a seminare perché alcuni di quei semi germoglieranno e daranno frutto e quel frutto sarà colto da chi verrà dopo, rinnovando la grande storia dell'umanità.Leggi Tutto
Art. 18.
(Modifiche alla disciplina in materia di permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità)
1. All’articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. A condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa. Il predetto diritto non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l’assistenza alla stessa persona con handicap in situazione di gravità. Per l’assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di gravità, il diritto è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente»;
b) al comma 5, le parole da: «Il genitore» fino a: «handicappato» sono sostituite dalle seguenti: «Il lavoratore di cui al comma 3» e le parole: «al proprio domicilio» sono sostituite dalle seguenti: «al domicilio della persona da assistere»;
c) è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«7-bis. Ferma restando la verifica dei presupposti per l’accertamento della responsabilità disciplinare, il lavoratore di cui al comma 3 decade dai diritti di cui al presente articolo, qualora il datore di lavoro, avvalendosi dei competenti organi della pubblica amministrazione, accerti l’insussistenza o il venir meno delle condizioni richieste per la legittima fruizione dei medesimi diritti».
2. All’articolo 42 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Successivamente al compimento del terzo anno di età del bambino con handicap in situazione di gravità, il diritto a fruire dei permessi di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni, è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente, anche in maniera continuativa nell’ambito del mese»;
b) il comma 3 è abrogato.
3. All’articolo 20, comma 1, della legge 8 marzo 2000, n. 53, le parole da: «nonché» fino a: «non convivente» sono soppresse.LEGGI TUTTO
Un mix di cultura salentina, contadina, sindacale e proletaria può condurre alla pratica di una solidarietà indefessa, oserei dire almeno paragonabile e a volte superiore a quella di taluni cristiani seri e veri che davvero seguono l'amore per l'altro come comandamento esistenziale.
Sicché a sedici anni si solidarizza con un movimento contadino, a diciassette con la difesa di un pezzo di costa, a diciotto con il Cile insanguinato da Pinochet e via di questo passo. Fino al volontariato in Irpinia, all'adesione incondizionata ad altre forme troppo recenti per essere nominate.
Gli anni passano, le esperienze maturano e affiora, tracima addirittura, la consapevolezza che la grande disponibilità degli esseri umani a mettersi a disposizione di altri esseri umani nel momento del bisogno, diventa per alcuni elemento di scalata sociale o economica.
Il terzo settore esce dalla dimensione affettiva ed entra in quella razionale. Si norma, si legifera e diventa “professione”, momento di sfruttamento a fini personali e diretti delle manifestazioni di generosità collettiva.
In buona sostanza una ricchissima e inesauribile miniera da sfruttare economicamente e soprattutto mediaticamente, basta avere quattro dita di pelo sullo stomaco.
Da circa una settimana ne viviamo una straordinaria dimostrazione. Terremoto in Abruzzo, nemmeno tanto forte, sicuramente prevedibilissimo, e non mi riferisco al povero Giuliani, tecnico crocifisso per aver sposato delle tesi che i suoi persecutori propugnano da anni, ma allo sciame di almeno quattro settimane e alla consapevolezza della sismicità della zona.LEGGI TUTTO
"L'uomo talvolta crede di essere stato creato per dominare, per dirigere. Ma si sbaglia.
Egli è solamente parte del tutto. La sua funzione non è quella di sfruttare, bensì è
quella di sorvegliare, di essere un amministratore. L'uomo non ha nè potere, nè privilegi.
Ha solamente responsabilità".
-Piede di Corvo-
La paura prima delle lacrime e del dolore, con la terra che è tornata a tremare in attesa dei funerali di Stato di questa mattina. Se n'è andata così la notte all'Aquila, la quarta dal terremoto che l'ha distrutta causando 287 morti, uno dei quali ancora da identificare. È questo l'ultimo dato fornito dai soccorritori, che per qualche ora hanno smesso di scavare tra le macerie per trasformare il piazzale della Caserma della Guardia di Finanza, a Coppito, in una chiesa a cielo aperto.
Tra poche ore, alle 11, il segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone, officerà i funerali solenni, di fronte ad almeno 150 bare e ad una folla di amici e parenti in lutto. Sotto le macerie delle loro case, nella notte tra domenica e lunedì, se ne sono andate intere famiglie: genitori e figli, neonati ed anziani, amici di sempre e vicini di casa, tutti accomunati dalla stessa drammatica fine.
La disposizione delle bare, davanti all'altare allestito sulla scalinata che conduce al Palazzetto dello Sport, è iniziata nella notte. Un lento e silenzioso rituale, mentre nelle tendopoli gli sfollati battevano i denti dal freddo - il termometro si è fermato a 3 gradi - e dalla paura di nuovi scossoni.LEGGI TUTTO