Lunga, lunghissima la conversazione tanto che a tarda ora eravamo rimasti in pochi e intorno alle ventuno sono rimasti ancora in meno avendo il sottoscritto abbandonato il campo per irrinunciabili impegni familiari.
La sensazione che ho percepito è che si persegua una linea, su quelli che vengono chiamati “Misteri d'Italia”, fortemente orientata verso il “giallismo” romanzato che abbia poco interesse alla risoluzione dei “misteri” e molto alla loro moltiplicazione e analisi suggestiva, votata più al romanzo che alla ricerca della verità. Una serie di interessi convergenti tra penne veloci e valenti che, tramite pubblicazioni facilmente fruibili, traggono, in qualche modo, notorietà e reddito dai fautori di atti violenti e sanguinari che, vedendo moltiplicate le ipotesi e le analisi, diluiscono nel tempo e nella memoria le loro responsabilità.
Al mio fianco, l'altra sera, c'era un signore che, costante come me, ha seguito tutti gli appuntamenti. Siccome sono stato, per indole e caratteristica - e di ciò me ne scuso, un “perturbatore” delle conversazioni, ebbe a farmi la domanda fatidica: ma quale è la tua tesi?
In brevi e scarni cenni, anche per non disturbare, l'ho riassunta. Poi non v'è stato né il tempo né il modo di approfondirla.
La espongo qui, con chiarezza e, spero, senza ambiguità.
L'Italia, con la liberazione dal Nazifascismo e la partecipazione attiva e determinante del Partito Comunista, è un caso unico e pericoloso in Europa e nel mondo. Il Partito Comunista Italiano svolge un ruolo politico essenziale in un paese occidentale, contribuisce a scrivere la Costituzione Repubblicana che porta la firma di Umberto Terracini, un suo esponente di primissimo piano.
Questa anomalia deve essere “sanata”, con le buone o con le cattive.LEGGI TUTTO
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