Se aggiungiamo i gratta e vinci, le scommesse e altri “giochi di stato”, la massa monetaria che dalla schiena di poveracci, nelle tasche e nello spirito, transita verso biscazzieri di lunga pezza, che pagano allo Stato il pizzo per la concessione, diventa enorme.
Un affare gigantesco che trasforma una nazione intera in una gigantesca Las Vegas per morti di fame, dove ogni reato è permesso a chi se lo può permettere e la repressione verso i pezzenti diventa sempre più feroce. Di più, i ricchi e i potenti godono di impunità differenziate in ragione della casta alla quale appartengono. La legge sulla privacy e sulla dignità ha maglie diverse, se si tratta di reato di clandestinità si può andare in prima pagina con foto e ferite in primo piano, se si tratta di falso in bilancio o di corruzione di magistrato puoi esser dichiarato impunibile e nessuno ne deve parlare. E poi, nel gioco dei media e di pennivendoli di varia fortuna, tutto va nel dimenticatoio e avanti con il prossimo. Solo una domanda a titolo di esempio: chi si ricorda di Luca Bianchini e che fine abbia fatto?
E intanto il popolo bue dilapida quel poco che ha in tentativi inutili di “diventare qualcuno” grazie alla dea bendata, e segue le mirabolanti notizie dei telegiornali che ogni giorno ci ammanniscono con Jackpot stratosferici in concorsi così truccati (legalmente) che nemmeno i biscazzieri di Al Capone osavano fare.
Un momento di attenzione si può chiedere anche a menti frettolose alla ricerca dl Bingo: un gioco equo è tale se la posta è proporzionata alla probabilità di vincere. Nel Superanolotto ad una scommessa di un euro dovrebbe corrispondere la probabile vincita di oltre seicentomilioni di Euro e invece viene dichiarato dai media straordinario un Jackpot di poco più di centomilioni …
Lo spread tra giocate e monte premi è altissimo, ma le menti sono troppo offuscate dalla “sindrome delle favelas”.LEGGI TUTTO
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