L’estate è trascorsa tra le sparate agostane della Lega nord sui dialetti, le bandiere regionali e l’inno nazionale. Sì, quel brano che impariamo a farfugliare alle partite di calcio, e di cui qualcuno conosce gli autori solo grazie a una canzone di Rino Gaetano.
Poi, su Facebook è comparso un gioco intitolato Rimbalza il clandestino: uno sciocco trastullo estivo per militanti leghisti. Gli stessi che smentiscono la paternità di un’altra campagna ripugnante: “Immigrati clandestini. Torturali! È legittima difesa”.
Nel deserto vacanziero di un supermercato non stupisce, quindi, la vacuità delle riflessioni di una signora che chiacchiera con la cassiera e un altro cliente. Ed è più facile individuare l’origine delle frasi che la signora inserisce nelle orecchie dei presenti mentre riempie le buste della spesa: “Gli extracomunitari li prenderei tutti a calci nel sedere, via!”. Già, avrà in mente i giochi di cui sopra. “Che se li prendano tutti la chiesa e i comunisti”. Già, la prima faccia il suo mestiere, i secondi sono mangiabambini o terroristi islamici. “Noi italiani siamo troppo deboli, dovremmo riprendere in mano le mazze”. Già, i fucili erano caldi e pronti già a primavera dell’anno scorso. “Dobbiamo ribellarci e difendere il nostro paese. Ma purtroppo siamo in pochi”. Già, d’estate hanno sospeso le ronde a Milano.
Ma
Mihai Mircea Butcovan,scrittore romeno che vive in Italia dal 1991
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