sabato 14 febbraio 2009

Le regole del dittatore di Binyavanga Wainaina(*)

La stampa libera è importante. Ma è meglio comprare quote di tutti i giornali
Molti autori si arricchiscono scrivendo stupidi manuali di self help. Chissà se esiste anche un libro tipo Il segreto, scritto solo per i presidenti africani. O i nostri presidenti sono autodidatti e, come tanti africani, sono convinti di poter conquistare il potere facendo un patto con il diavolo e uccidendo il figlio nel cuore della notte?
Io penso che anche loro, come noi, imparino molte cose dai giornali, e che oggi in qualche parte del continente un subdolo dittatore stia guardando Mugabe e si stia fregando le mani. Forse sta anche leggendo quest'articolo e dopo se lo metterà in tasca. E allora voglio dargli qualche consiglio.
Regola numero 1. Cerca di essere l'uomo più ricco del tuo paese (come Daniel arap Moi in Kenya e Robert Mugabe in Zimbabwe). Se sei un dittatore di seconda generazione non è difficile, basta ricattare quello che è venuto prima di te. Se il tuo paese è un produttore di petrolio, è ancora più facile (Nigeria, Angola, Ciad). Ricordati: gli appalti per la difesa sono anche più redditizi, quelli per stampare moneta sono i migliori. Se sei sudafricano, qualsiasi progetto che contenga l'espressione "aumentare il potere ai neri" andrà bene.
Regola numero 2. Raccogli tutti gli uomini più poveri, stupidi e violenti del tuo paese e falli diventare ricchi. Non dargli denaro, ma un posto in cui possano rubare. Gli stupidi non risparmiano.
Regola numero 3. Fa felice l'America o la Cina. Fa molto felici Israele e l'Arabia Saudita. Diventa musulmano come fece Idi Amin in Uganda. Vai a trovare Gheddafi, lui adora i leader africani (non si sa perché). Nomina la più importante top model del tuo paese ambasciatrice in Francia. Falle indossare la minigonna quando presenta le sue credenziali a Nicolas Sarkozy.
Regola numero 4. Sii molto gentile con il tuo esercito. E duro con la tua polizia.
Regola numero 5. Concedi a tutte le ong e a tutti i paesi donatori la possibilità di aiutare i contadini che muoiono di fame nelle tue campagne. Così i poveri voteranno per te perché hanno ricevuto gli aiuti alimentari (come accade in quasi tutti i paesi africani).
Regola numero 6. Mantieni i tuoi cittadini ignoranti e improduttivi. Per la loro sopravvivenza vedi regola numero 5.
Regola numero 7. Cerca di diventare anche un leader tribale (come Jomo Kenyatta e Moi in Kenya o Jacob Zuma in Sudafrica). Incontra i personaggi più importanti della tua tribù ogni mese e ricordagli che le altre tribù vi uccideranno tutti se abbandonerete il potere (come Moi). La voce si diffonderà e quando scoppierà il casino i vostri uomini impugneranno il machete. In Africa, "tribù" significa tutti quelli che parlano la tua lingua e a cui dai regolarmente soldi e posti di lavoro nell'amministrazione pubblica. Proprio come facevano i colonialisti.
Regola numero 8. Se non puoi annientarli, infiltrati in tutti i sindacati e le organizzazioni della società civile formati da africani istruiti. Dai contadini ai genitori, dagli insegnanti ai gruppi religiosi… Questi ultimi sono molto pericolosi, soprattutto i cattolici, perché devono rendere conto al loro dittatore in Vaticano, che è più ricco di te. Devi fare in modo che la società civile non riesca ad agire. Se i tuoi cittadini non possono organizzarsi intorno a questioni come il lavoro o l'istruzione, dovranno farlo intorno alla tribù. E i tuoi ministri controlleranno le loro tribù come fai tu, perché sono più ricchi di tutti.
Regola numero 9. Riconosci tutte le organizzazioni della società civile che hanno un numero di sostenitori irrilevante. Così potrai dire che accetti qualsiasi critica, tanto nessuno li starà a sentire. Dovranno rendere conto solo al loro finanziatore, che vive in Danimarca e manda gli aiuti alimentari di cui hai bisogno per essere eletto.
Regola numero 10. Avere una stampa libera è importante. Ma compra una quota di tutti i principali mezzi d'informazione e assicurati che critichino chiunque tranne te. Paga di nascosto qualche blogger per fargli scrivere, per esempio, che la tua politica economica è keynesiana, e impedirgli di dire che sei "un corrotto signore della guerra zulu".
Regola numero 11. Non mandare in Svizzera tutti i soldi che rubi e non darli a tua moglie. Compra buoni del tesoro americani e nascondili nella biblioteca dei tuoi figli (tanto non la useranno, papà è ricco). Non fare transazioni a nome di tua moglie. Né dei tuoi figli. Compra e vendi in euro e diamanti.
Regola numero 12. Sii gentile con gli altri dittatori del mondo, un giorno potresti aver bisogno della loro ospitalità. Partecipa a tutte le assemblee dell'Unione africana e porta dei regali. L'Unione africana è la migliore amica dei dittatori (come Idi Amin). Per quanto riguarda i regali ai tuoi colleghi, i contanti vanno bene, l'oro è meglio e i buoni del tesoro sono l'ideale. Niente prodotti artigianali del tuo paese.
Se tutti questi trucchi non funzionano e ti ritrovi nel palazzo presidenziale circondato da cittadini furiosi, assicurati di avere un fuoristrada blindato in garage (come Raila Odinga in Ke­nya). Adesso in America costano poco. Così potrai scappare e andare in Somalia e diventare un pirata. Si guadagna bene.
(fonte Internazionale.it)
(*)Binyavanga Wainaina,è uno scrittore e giornalista keniano che scrive per il giornale sudafricano Mail & Guardian. Ha vinto il Caine prize for African writing.

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