Secondo un ricercatore britannico le menzogne ci mettono più tempo a uscire dalla nostra bocca A essere falsi si impiega circa il 30 per cento del tempo in più che a essere onesti: lo sostiene uno studioso britannico, padre di un apparecchio-cronometro studiato apposta per smascherare le bugie.
TANTI PINOCCHI - Secondo gli esperti la media delle persone dice tre bugie ogni dieci minuti. Per non parlare delle verità romanzate, delle omissioni o semplicemente delle esagerazioni. Ma come scovare i mendaci? Il metodo infallibile non esiste, altrimenti non ci sarebbero errori giudiziari. Ma in molti Paesi la giustizia è abituata a fare ricorso ad apparecchi in grado di registrare le risposte fisiologiche delle persone durante un interrogatorio, come il famoso poligrafo.
METODO TARA - Un ricercatore inglese ora propone un detector che, grazie a un algoritmo, può registrare i tempi esatti di risposta ad alcune domande prestabilite e risalire, osservando i tempi di latenza, a coloro che mentono. Aiden Gregg, psicologo della Southampton University, ha progettato infatti il Tara, il cui acronimo sta per The timed antagonistic response alethiometer test, che si basa su una semplice premessa: mentire richiede un tempo di elaborazione cognitiva e di attenzione superiori rispetto a chi sceglie la via della verità. Insomma, se non altro per farsi venire in mente una frase veritiera e stabilire i dettagli della propria bugia occorre qualche energia e qualche secondo in più. Salvo che non si tratti di menzogne premeditate, poiché in tal caso i bugiardi potrebbero risultare ancor più pronti nelle proprie risposte.
ESPERIMENTO – Anziché misurare la pressione sanguigna, il battito cardiaco o la respirazione, come fanno altre macchine della verità, il detector di Mr Gregg si basa sul fatto che una persona sincera impiega circa 1,2 secondi a rispondere a una domanda generica, contro gli 1,8 secondi di chi deve invece inventarsi una bugia. Gregg ha fatto un esperimento su un campione di volontari, alla metà dei quali è stato chiesto di mentire, mentre all'altra metà è stato chiesto di rispondere sinceramente.(di Emanuela di Pasqua,corriere della sera.it)
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